Dopo 11 ore di lavori il Consiglio comunale poco prima della mezzanotte ha approvato il cosiddetto Salva Messina proposto dal sindaco De Luca. Venti si, sei no e due astenuti. Ad opporsi il movimento Cinque Stelle. Il piano collegato al piano di riequilibrio prevede tagli a spese e posti di lavoro specie nel settore dei servizi sociali durante il suo intervento De Luca ha attaccato frontalmente il dipartimento dei servizi sociali del Comune annunciandone da subito lo smantellamento visto che parenti di alcuni dirigenti lavorerebbero nelle cooperative che gestiscono i servizi. Critiche al vetriolo ai sindacati che si sono opposti al piano. "Esiste un sindacato che, a dispetto della storia di tanti dirigenti che hanno dato la vita per i diritti dei lavoratori, rappresenta il malaffare e sostiene la malagestio della cosa pubblica". Così il sindaco Cateno De Luca in aula durante la relazione che ha introdotto il decreto salva Messina. Un attacco frontale ai sindacati che hanno annunciato lo sciopero abbandonando il tavolo di confronto. Mezz'ora di intervento che ha riaperto i lavori interrotti subito dopo l' apertura per verificare il presunto conflitto di interessi ipotizzato da De Luca da parte di alcuni consiglieri. "Sono stato vilipeso - ha detto De Luca - da alcuni sindacalisti guappi". Il sindaco ha sottolineato il disastro economico in cui versano le società partecipate definite bancomat della politica. Secondo De Luca l' unica via per salvare alcuni servizi è la privatizzazione.