Il piano SalvaMessina per evitare il dissesto economico del Comune passa alla valutazione del Consiglio comunale. Alle 4 di giovedì l’amministrazione e i sindacati Cisl, Cisal, Orsa e Ugl hanno siglato gli atti. Non hanno apposto la loro firma Cgil e Uil.
Una manovra che arriva così alla sua terza versione, dopo la prima dell’8 ottobre poi votata dal consiglio comunale il 15 e modificata nella notte tra il 28 e il 29.
Il «Salva Messina» appare profondamente mutato rispetto alla sua prima versione: si va dall’impostazione di base della nuova Agenzia dei servizi sociali alla messa in liquidazione di Atm con creazione di una nuova Spa pubblica, dagli investimenti in MessinaServizi per uscire dall’emergenza e raggiungere entro il giugno 2019 il 65% di differenziata agli spiragli per la riassunzione degli ex Cea e la stabilizzazione degli ex Agrinova in Amam.
La notizia completa nell’edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia.