«Ho scritto una lettera d’amore al Ministro dell’Interno per informarla che ieri pomeriggio, Vincenzo Marino, il mio collega sindaco di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta mi ha chiamato per informarmi che la Renault 4, sulla quale una comitiva di artisti di strada sta attraversando la Sicilia in lungo e in largo, era giunta nel Nisseno, senza alcuna autorizzazione istituzionale». Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca, peraltro denunciato per vilipendio dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, di cui ora chiede le dimissioni. «Mi ero già occupato di questa vicenda quando la suddetta Renault 4 era stata avvistata da un autotrasportatore sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria - aggiunge - ed era stata ripresa in un filmato che, in poche ore, aveva fatto il giro del web, destando clamore, sorpresa e anche una comprensibile rabbia da parte di chi stava già affrontando le restrizioni della quarantena e si sentiva preso in giro da una così palese violazione di ogni disposizione di legge. Infatti, alla domanda del sindaco Vincenzo Longo, sul perchè della loro presenza a Mazzarino, i viaggiatori hanno semplicemente risposto di essersi messi in viaggio perchè ad Aci Trezza - dove si erano fermati - vivevano in 8 in una stanza e non avendo di che cosa nutrirsi, avevano deciso di spostarsi, affermando di essere stati autorizzati a tale spostamento. La circostanza ovviamente non corrispondeva al vero e al sindaco del Comune di Mazzarino non è rimasto altro da fare se non identificarli, denunciarli, trovare loro un posto dove obbligarli a trascorrere il periodo di isolamento, facendosi altresì carico di fargli eseguire il test tampone e provvedere al vitto ed alloggio per tutta la durata dell’isolamento». In poche parole, continua il primo cittadino, «ecco dimostrata per l’ennesima volta l’assoluta fallacia di un sistema di controlli da voi architettato che è valido solo sulla carta. Persone che entrano in Sicilia e si spostano da un Comune all’altro, esponendo le comunità locali ai rischi di un contagio esponenziale e che costituiscono un problema solo per le massime autorità locali di sanità, i sindaci, che poi, una volta che se li trovano nel loro territorio, sono costretti a trovare le soluzioni per tutelare la collettività e fare applicare delle disposizioni che, come è ormai dimostrato, sono prive di misure per assicurare la loro concreta attuazione. Avevo già denunciato la totale irregolarità delle prassi con le quali avviene il trasporto dei passeggeri sullo Stretto e per la mia intemperanza, motivata dalla constatazione di una perdurante mancanza di attenzione verso il Sud e la Sicilia, il ministro degli Interni mi ha denunciato per vilipendio». Il sindaco De Luca ha parlato poi anche del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che "ha richiesto ai Prefetti di Messina e Palermo, al Presidente della Regione Siciliana, al Capo Dipartimento della Protezione Civile e alla Presidenza della Regione Siciliana Ufficio Coordinamento per l’emergenza coronavirus, un parere in merito all’ottemperanza alla O.S. n. 105 del 5 aprile 2020. Con una nota datata 6 aprile e che stranamente - afferma De Luca -, o forse dovrei dire strumentalmente, viene trasmessa solo alle autorità ed alle testate giornalistiche ma non anche al sindaco di Messina, il primo cittadino di Palermo solleva il caso di una persona che dovrebbe attraversare lo Stretto, che si sarebbe registrato sulla piattaforma “Sipassaacondizione”, che ho istituito con l’O.S. 105 del 5 aprile 2020 e che sarebbe in attesa del visto del sindaco del Comune di destinazione, cioè proprio del sindaco di Palermo. Al riguardo, mi preme osservare che il sindaco Orlando, un personaggio in cerca d’autore, non si cura neppure di fornire alcun utile elemento per potere esitare la pratica, evidentemente ritenendola una questione superflua, e questo già dimostra quanto sia strumentale la sua richiesta”. “Difatti è chiaro – continua il primo cittadino – che il sindaco di Palermo avrebbe impiegato molto meno tempo a rilasciare il nulla osta all’arrivo del suo concittadino piuttosto che a perdere tempo nel tentativo di innescare una polemica che non è solo inutile ma che è anche nociva agli interessi ed alla tutela della salute della intera comunità Siciliana. Mi sarei aspettato davvero un atteggiamento più responsabile dal sindaco Orlando, anche perché rammento che lo stesso riveste l’autorevole ruolo di Presidente dell’Anci Sicilia e pertanto sarebbe suo dovere invitare tutti i colleghi Sindaci a collaborare per rendere ancora più efficienti i controlli dell’autoisolamento invece di chiedere ai Prefetti ed al Presidente della Regione di spiegargli come dovrebbe comportarsi. Invece di porsi domande inutili - conclude -, sarebbe meglio che Orlando si occupasse di mettere in atto tutte le azioni necessarie ad evitare il propagarsi del contagio da coronavirus, piuttosto che innescare sterili polemiche”.