Circa duecento persone, soprattutto esercenti, hanno protestato ieri a piazza Cairoli, a Messina, contro i provvedimenti della Regione per contrastare la diffusione del coronavirus, ritenuti troppo restrittivi. Alla protesta si è aggiunto sindaco Cateno De Luca che ha dichiarato di condividere le lamentele dei commercianti, soprattutto per quel che riguarda le chiusure dei locali. Il primo cittadino, nella sua ordinanza, aveva previsto la chiusura dei locali dalle 0.30 alle 5 di mattina, mentre il presidente della Regione Nello Musumeci ha anticipato la chiusura alle 23, facendo scattare la protesta dei ristoratori. De Luca si è poi recato in prefettura, insieme a una delegazione di commercianti, per chiedere al prefetto di "invitare il presidente della Regione a rivedere il suo provvedimento e cercare di dare maggiori opportunità ai commercianti". "Un'indecenza copiata dalla Lombardia che ha un quadro epidemiologico più grave". Così De Luca bolla l'ultima ordinanza del governatore siciliano, Nello Musumeci, che "non prevede aiuti economici per evitare che le imprese siciliane subiscano l'ennesimo tracollo". "Sono indignato - dice De Luca -. Musumeci non ha interpellato i sindaci prima di emanare tale indecenza. Lo ha fatto da solo, dal suo Palazzo dorato dove ormai resta trincerato, circondato dal suo cerchio magico".