“Noi non siamo contrari agli impianti di biodigestione, ma riteniamo che la vicenda di San Filippo del Mela riassuma la pochezza di progetto che ha caratterizzato la gestione dei rifiuti in Sicilia”, lo affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia, Angela Foti, Matteo Mangiacavallo, Elena Pagana, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi.
“L’assenza cronica di proposte dei soggetti istituzionali preposti alla risoluzione del problema – proseguono - ha determinato, nel corso degli anni, che i privati abbiano potuto proporre impianti di qualsiasi genere non tenendo conto dei piani paesaggistici, di criteri di programmazione quali la distribuzione degli stessi nel territorio, senza la valutazione dei volumi da smaltire o delle necessità specifiche delle singole zone della Sicilia. Ha sempre e solo prevalso la logica dell’emergenza. Ecco perché sosteniamo che la bocciatura della Commissione Via Vas ha ragione d’esistere perché l’impianto progettato dalla A2A è del tutto avulso dalla pianificazione della Società Raccolta Rifiuti di Messina. Fosse inserito in un piano strategico studiato per il territorio l’impianto avrebbe invece una funzione fondamentale in un territorio in cui insistono realtà industriali estremamente inquinanti, anche nel senso di quella economia circolare a cui spesso fa riferimento la politica gestionale europea”.
“Riteniamo sia fondamentale – concludono - che la Srr di Messina dica quali sono i quantitativi di rifiuti organici da raccolta differenziata che ritiene debbano essere gestiti nel versante tirrenico, indichi qual è il costo massimo che il cittadino dovrà pagare e su tali valutazioni A2A dimostri che la sua proposta da inserire in un processo di vera economia circolare sia la migliore per il territorio. La nostra posizione è chiara e trasparente: siamo favorevoli a questo tipo di impianti ma se non inseriti in un piano coerente essi diventano inutili e antieconomici”.
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