«Lascio una città che ha raggiunto molti obiettivi ed è competitiva e più credibile dal punto di vista finanziario, siamo riusciti ad evitare il dissesto, io mi do 10 e lode perché le condizioni nelle quali ho operato erano molto difficili non avevo nemmeno un consigliere comunale dalla mia parte. Avrei potuto fare come hanno fatto in passato altri, piazzare qualche parente di qualche consigliere nelle partecipate per ottenere la maggioranza, ma non sarei stato più credibile». A dirlo il sindaco di Messina Cateno De Luca durante l’incontro con il quale ha salutato la stampa prima di dimettersi da primo cittadino il prossimo 14 febbraio per candidarsi a presidente della Regione.
«Non faremo accordi con nessuno - prosegue - per le elezioni amministrative il nome del prossimo candidato lo farò a mezzanotte il 14 così come i componenti della giunta. Io mi candiderò a consigliere comunale per fare il presidente del consiglio e continuare a fare il garante. Poi penseremo anche alle candidature alle nazionali è arrivato il momento che Messina sia rappresentata da persone che vogliono il suo bene, non come alcuni deputati nazionali che non hanno chiesto ad esempio i fondi che arriveranno ad alcune città per salvarle dal dissesto o che quando noi andavano come giunta nei ministeri passavano prima per dire di non concederci nulla per non avvantaggiare De Luca: l’unica che ha fatto il bene della città è stata Matilde Siracusano». Infine De Luca con le lacrime agli occhi ha aggiunto: «Non lascerò mai Messina mi è stata vicina quando dopo essere stato eletto deputato regionale sono stato arrestato e mi ha votato comunque perché credeva in me».
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