«Di fatto ormai è passato un mese dalla giornata elettorale. Ci sono state diverse visioni di questo risultato e si è arrivati a un esito che si accetta ma che anche noi abbiamo analizzato, studiando i verbali e tutto il resto. Per questo abbiamo avuto qualche dubbio. Sicuramente faremo ricorso al Tar vorremmo vederci chiaro su un risultato che ci lascia l’amaro in bocca ma siamo convinti che il dato sia difforme alla realtà». Lo ha detto stamani in conferenza con i suoi avvocati, Luigi Genovese, candidato alle regionali a Messina con l’Mpa, rimasto fuori dalla proclamazione degli eletti scalzato dal deputato delle Lega, Giuseppe Laccoto risultato tra gli otto deputati eletti a Messina. «Lo dico - prosegue Genovese - sulla base dell’analisi dei verbali, fatta con una squadra di 30 ragazzi che ringrazio. Quello è un lavoro difficile, perché è diventato impossibili interpretare questi verbali che invece dovrebbero avere dati oggettivi. In ogni caso il mio lavoro continuerà, il mio impegno continuerà ad esserci». “Insieme alla collega Andò - aggiunge l’avvocato Marcello Scurria - abbiamo seguito questa questione. L’ufficio centrale è composto da 3 magistrati oltre a un segretario e ai rappresentanti di lista. Da subito abbiamo capito che il risultato elettorale è basato su verbali pieni zeppi di errori. Qui a Messina non abbiamo trovato un ufficio centrale in grado di voler controllare questi documenti. Ci siamo scontrati con un muro di gomma. Abbiamo i verbali di Siracusa dove hanno fatto un lavoro certosino ma perché li si può fare e qui no? Non capisco perché al 26 ottobre non si possa accertare la genuinità del voto. Questa è una questione delicata perché si parla di rappresentanza a livello provinciale e regionale, invece ci hanno preso quasi a pesci in faccia dicendoci di fare ricorso al Tar».