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Mafia dei Nebrodi, nuove minacce di morte per Antoci: rafforzata la scorta

Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi

L’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci ha ricevuto nuove minacce di morte da parte di Cosa nostra: è subito scattato il rafforzamento della scorta. Rimasto illeso nell’agguato mafioso del 2016, adesso è nuovamente nel mirino della criminalità organizzata, come risulta da alcune intercettazioni della Dda di Messina, in cui parla il 39enne Francesco Conti Mica, originario di Tortorici e arrestato nelle scorse settimane, per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Messina Simona Finocchiaro ed eseguita dai carabinieri, Conti Mica si qualifica, parlando con la vittima, come appartenente al clan mafioso dei Batanesi, che prende il nome dalla borgata di Tortorici, Batana. Per rafforzare l'intimidazione, sottolinea che sua madre è una Bontempo Scavo, altra famiglia di mafia dei Nebrodi. L’indagato sostiene anche di essere in contatto con suoi parenti, detenuti in regime di 41 bis perché coinvolti nel processo «Nebrodi», nato anche dalle denunce di Antoci: «Comunico con persone che sono in galera», afferma. E aggiunge: «A Peppe Antoci non l’hanno voluto ammazzare, però quando escono i miei parenti dal 41 bis lo ammazzano».

Antoci è presidente onorario della fondazione «Antonino Caponnetto» e grazie al suo protocollo antimafia trasformato poi in legge nazionale si è riusciti a smantellare il mondo delle truffe che girava attorno ai fondi europei con importanti somme gestite dalla mafia.

«Sono al fianco di Giuseppe Antoci, a lui va la mia vicinanza e piena solidarietà dopo le notizie sulle ulteriori pesanti minacce nei suoi confronti», dice Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia. «Durante un incontro che ho avuto con lui nei giorni scorsi - aggiunge Cracolici - abbiamo affrontato diversi temi già al centro del suo impegno, concordando sulla necessità di proseguire un percorso comune per potenziare gli strumenti necessari a liberare il settore zootecnico ed agricolo da pressioni mafiose e criminali».

Anche il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera e segretario regionale del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo, esprime solidarietà. «La mafia dei pascoli - dichiara - è stata duramente colpita dalle condanne e tenta di rialzare la testa minacciando di morte Giuseppe Antoci che l’ha contrastata in ogni modo grazie anche al suo protocollo di legalità divenuto oggi legge dello stato. Addirittura ci sarebbe un ordine operativo per eliminarlo. Ad Antoci e alla sua famiglia esprimo vicinanza e solidarietà personale e a nome del Pd siciliano. Antoci non è solo, siamo al fianco in questa battaglia contro l’anti-Stato».

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