Per il porto turistico di Salina, il primo con finanziamenti pubblici ad essere realizzato dal Comune di Santa Marina, sotto la guida dell’ex sindaco Riccardo Gullo, non c’è pace. Anche la nuova gara per la gestione è contestata con ricorso al Tar di Catania. Se l’è aggiudicata la società Ati costituita da Marinedi srl di Roma e Wilmar Sailing Charter srl, di Sant'Agata li Battiati (Ct), ma immediatamente è stato presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale etneo per richiedere l’annullamento della determina del responsabile comunale dalla società Elisicilia di Modica che lo ha gestito in questi anni. I precedenti. In data 16 maggio 2013 era stata depositata l’ordinanza del Tar che aveva accolto la richiesta di sospensiva presentata della Safim di Milazzo in merito al provvedimento di sgombero dalla darsena emesso dall’assessorato territorio e ambiente in ottemperanza a quanto previsto dal consiglio di giustizia amministrativa di Palermo con sentenza di annullamento della concessione demaniale. Dopo la nuova gara, se lo aggiudicò la società Elisicilia di Modica. Anche la Regione confermò che il porto doveva essere gestito dalla società ragusana. Ma la Salina Mooring di Pace del Mela, che si era aggiudicata la gara e poi era stata esclusa per documentazione non regolare, aveva fatto ricorso al Tar. Ora la nuova gara e il nuovo ricorso. Il porticciolo della seconda isola delle Eolie è in grado di ospitare in sicurezza 140 imbarcazioni. A Salina sorgeranno altri due porti turistici già finanziati: a Rinella (nel Comune di Leni, costo 60 milioni), a Malfa (altro Comune di Salina), con 20 milioni di euro stanziati sempre dalla Regione. Nell’arcipelago, in estate, fanno tappa circa cinquemila imbarcazioni. Anche a Lipari c’è fibrillazione con l’avvento del nuovo sindaco Riccardo Gullo. Realizzò il porto a Santa Marina, ha avviato l’iter con la sua sindacatura a Leni e ora punta a Lipari. Nella maggiore isola delle Eolie, un tentativo lo aveva fatto l’ex sindaco Mariano Bruno con la costituzione di una società mista con la romana Condotte d’Acqua, per realizzare un mega porto turistico tra Pignataro-Marina Lunga-Sottomonastero e Marina Corta con 500 posti barca, porto commerciale e spazio per due navi da crociera, per una spesa di 120 milioni di euro, ma il piano saltò per le proteste che si scatenarono da una parte politica e anche dagli ambientalisti per la cementificazione che si sarebbe riversata sulle baie dell’isola. L’ex sindaco Marco Giorgianni invece aveva approvato un progetto di messa in sicurezza del porticciolo di Pignataro, con due pennelli e con un sotto banchinamento che la Regione aveva promesso di finanziare con 40 milioni di euro. Ora toccherà a Gullo decidere.