«Il reddito di cittadinanza va assolutamente difeso nella parte di assistenza a chi è senza lavoro ed è disperato. Quando sento un politico dire che va cancellato penso che stia molto bene, perché solo un disperato può capire il valore di ricevere dallo stato un sussidio per dare da mangiare ai propri figli». A dirlo è Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Pd, durante un incontro del partito al Palacultura a Messina. «State parlando - prosegue
- con il primo presidente di regione che nel 2016 introdusse a livello regionale il reddito di solidarietà che è una roba simile. Così com’è però non funziona, di fianco ha bisogno di politiche attive per il lavoro perché se sulla parte assistenziale ha funzionato, è completamente mancato nella parte della reintroduzione nel mercato del lavoro». «Vengo da una terra - aggiunge - che mi ha insegnato da bambino che il lavoro è una delle prime forme di dignità e se penso al Mezzogiorno c’è
bisogno accanto al reddito di cittadinanza di creare posti di lavoro. Per farlo servono politiche industriali serie, servono politiche infrastrutturali, servono politiche attive per il lavoro e credo che servirebbe una misura come la decontribuzione secca per i nuovi assunti per rendere un’opportunità per le imprese investire, avere la certezza per anni di sapere che c’è una agevolazione fiscale quindi il reddito di cittadinanza non si cancella ma così come è non basta va cambiato e migliorato».
Caricamento commenti
Commenta la notizia