L'incendio e le successive inondazioni a Stromboli: il Comune di Lipari sarà parte civile al processo
Per l’incendio causato sull'isola di Stromboli dalle riprese di una fiction il Comune di Lipari si costituisce parte civile. La giunta guidata dal sindaco Riccardo Gullo ha conferito l’incarico all'avvocato Luca Zaia di Lipari per la costituzione nel procedimento avviato in conseguenza dell'incendio divampato il 25 maggio 2022 durante le riprese di un docufilm sulla Protezione civile. La spesa iniziale è di 4 mila 235 euro. L’incendio si scatenò durante le riprese per simulare un piccolo rogo per esigenze di copione. Rogo poi sfuggito di mano per lo scirocco che soffiava. Il fuoco si estese in poco tempo per mezza montagna, distruggendo in lungo e in largo tutta la vegetazione, oltre 5 ettari di macchia mediterranea, e spogliando l’area del cratere anche degli alberi secolari. Un cambiamento che nelle settimane successive, a seguito di alcune bombe d’acqua negli abitati di Scari, San Vicenzo, Ficogrande, fino a Piscità, provocò un disastro. Il fiume in piena, infatti, trasportò a valle, senza trovare più argini naturali, massi, fango e detriti, allagando case, negozi, hotel, ristoranti e danneggiando le viuzze fino alla spiaggia Lunga, dove a mare finì una discarica di rifiuti. La zona venne poi bonificata dalla società Castalia. Per l’incendio, a seguito della fiction targata Rai sulla Protezione Civile, prodotta dalla società «11 Marzo Produzione Film», con protagonista Ambra Angiolini, è già scattata una inchiesta da parte della procura della Repubblica di Barcellona e vi sono 13 indagati nel procedimento penale per l’incendio e per la possibile connessione con l’erosione provocata dal nubifragio del 12 agosto. Il provvedimento è stato firmato dal sostituto procuratore, Carlo Brai.ù Si tratta di undici persone, più due società (la «11 Marzo Produzione Film» e la «Best Sfx», impegnata negli effetti speciali della fiction). Tra gli indagati ci sono anche i due sindaci di Lipari che si sono succeduti. Su entrambi e su un dirigente pende anche un’indagine per omissione d’atti d’ufficio, per non avere avviato i lavori per la messa in sicurezza dell’isola. Per tutti gli altri il reato ipotizzato è di disastro ambientale colposo. Il pm ha nominato quattro consulenti: Gianni Podestà, Lamberto Griffini, Maria Vietti e Diego Italiano. Il governo Meloni per far fronte ai continui danni ha già stanziato una quindicina di milioni di euro. La procura barcellonese intende accertare cosa sia successo il giorno del rogo, ma anche la dinamica dei mancati lavori di sicurezza e il collegamento con i danni provocati dall’alluvione. Non a caso il periodo di interesse delle indagini va dal 25 maggio al 12 agosto 2022. L’ex sindaco Marco Giorgianni ha già comunicato che «non erano state rilasciate le autorizzazioni necessarie per accendere nessun tipo di rogo». La Rai aveva dichiarato la sua estraneità ai fatti sostenendo che la produzione della fiction era esterna. A Stromboli, però, i danni sono stati consistenti sia dal punto di vista economico che da quello naturalistico. Il sindaco Gullo, sentita la popolazione, bloccò la continuazione delle riprese, contestando anche il fatto che dalla Rai non arrivarono neppure le scuse. Il dirigente Ficarra dal canto suo riferì di non avere concesso autorizzazioni. Ora l’ultima parola spetterà alle cause penali e civili. In alto Stromboli ricoperta dal fango dopo il nubifragio di agosto 2022 (foto Notiziarioeolie.it)