L'allarme di Federalberghi: la precarietà dei collegamenti via mare penalizza il turismo nelle isole siciliane
«La precarietà nei collegamenti marittimi continua a danneggiare le isole e gli arcipelaghi di Sicilia. Da questa mattina risultano sospesi i servizi integrativi a mezzo navi, operati in convenzione regionale. Dopo bandi andati deserti, annunci, riferiti a soluzioni epocali e altre procedure, rimaste prive di efficacia, con la stagione turistica ormai avviata, ci ritroviamo con un ulteriore colpo a danno del fragile assetto socioeconomico delle isole minori». Lo evidenzia Christian Del Bono, presidente di Federalberghi isole di Sicilia. «È del 17 gennaio scorso -continua- l’ultima Pec, sottoscritta da ben 40 associazioni e trasmessa al ministro Matteo Salvini, al presidente Renato Schifani, all’assessore alla Mobilità, Alessandro Aricò e al suo Dipartimento, con la quale si denunciavano le gravi carenze del sistema dei collegamenti marittimi. Un sistema dove le emergenze si rincorrono e dove né la Regione Siciliana né il Governo centrale hanno sin qui dimostrato di poterne davvero venire a capo. Ai tagli e ai rincari insostenibili (30% da giugno 2022 al quale si è sommato un ulteriore 20% da dicembre 2023) a gravare sui collegamenti con navi e aliscafi operati in convenzione statale, si sono andati cristallizzando le criticità di quelli integrativi regionali operati a mezzo navi. Sappiamo che i sindaci delle isole minori si sono già attivati - conclude Del Bono - e noi, proprio ieri, abbiamo sensibilizzato anche l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, presente a Lipari in occasione di un evento, ma occorre far presto per evitare di altri danni».