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Corruzione, Croce chiede il patteggiamento al gup di Messina

Depositata la richiesta per tre anni e sei mesi con il parere positivo dei pm. L'inchiesta sui lavori nel torrente Bisconte-Cataratti

Maurizio Croce

Il processo si divide in due dopo l’udienza preliminare. Almeno sulla carta. È la svolta nell’inchiesta della Procura di Messina, diretta da Antonio D’Amato, sui casi di corruzione elettorale legate ai lavori nel torrente Bisconte-Cataratti, in cui è indagato anche l’ex capo dell’Ufficio regionale del Dissesto idrogeologico Maurizio Croce.

Il suo legale, l’avvocato Bonni Candido ha depositato una richiesta di patteggiamento a tre anni e sei mesi di reclusione, con il parere positivo dei Liliana Todaro e Marco Accolla. Per gli altri otto imputati del procedimento invece, che hanno scelto il rito ordinario, la gup Finocchiaro ha deciso per il rinvio a giudizio, fissando l’inizio del processo la 22 ottobre. Complessivamente sono 14 gli imputati comparsi davanti alla gup Finocchiaro, 13 persone fisiche e poi una ditta, la S.C.S. Costruzioni Edili srl di Maletto della famiglia Capizzi.

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