«La signora Capriti sarebbe isolata in una stanza e non in cella ed è in buone condizioni di salute, lo assicura il commissario Josè Dellacroiz, dirigente della struttura carceraria. Ma non è stata consentita la visita della vice console onoraria. Nei prossimi giorni riproverà a ottenere il permesso per incontrarla». Lo dice all’Ansa la deputata regionale di Forza Italia, Bernardette Grasso, nonché sindaco di Capri Leone, centro della provincia di Messina, che ha espresso «profonda preoccupazione» per la vicenda di Rita Capriti, 45 anni cittadina italo-venezuelana - la cui famiglia è originaria di Mirto - arrestata il 2 agosto in Venezuela.
Capriti, esponente del partito di opposizione «Primero Justicia», «è stata prelevata dalle autorità locali nella notte tra l’1 e il 2 agosto e da allora è detenuta presso il Cicpc di Caña de Azucar, a Maracay».
«Le accuse sono di incitamento all’odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale. Ma sono accuse mossele per il suo impegno politico - prosegue il sindaco del comune sui Nebrodi -. Il ministero degli Esteri sta seguendo il caso dall’inizio dell’arresto. Tony, il fratello della donna, era già pronto a tornare in Sicilia ma è rimasto bloccato lì dopo l’arresto della sorella».
Il loro padre emigrò dal comune del Messinese una quarantina di anni fa per cercare lavoro. «Io mi ricordo di Rita quando era ragazzina», afferma Grasso che ha mantenuto costanti contatti con la famiglia di Rita Capriti.
«Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, mi ha assicurato la sua piena solidarietà a Rita e alla sua famiglia, garantendo che il governo Italiano si attiverà con tutte le risorse diplomatiche a disposizione. Sia gli uffici ministeriali che l’ambasciata e il consolato sono in contatto con i figli e daranno aggiornamenti costanti», afferma Grasso. E promette: «Continuerò a seguire personalmente questa vicenda, in stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, sperando che si concluda nel migliore dei modi per Rita».
Tony Capriti: «Mia sorella sta bene, incontra spesso il figlio che le porta da mangiare»
«Il partito politico di cui è esponente mia sorella le ha trovato un buon avvocato che è specializzato in questo tipo di processi per poterla assistere. Per fortuna mia sorella sta bene dopo essere stata messa in una stanza solo per lei. Uno dei suoi figli che vive in Venezuela la incontra tutti i giorni e le porta da mangiare. L’altro mio nipote invece abita negli Stati Uniti. Io ancora non la ho incontrata ma non mi è stato impedito».
Lo ha detto al telefono al sindaco di Capri Leone, Bernadette Grasso, Tony Capriti, il fratello di Rita Capriti, 45 anni cittadina italo-venezuelana - la cui famiglia è originaria di Mirto - arrestata il 2 agosto in Venezuela.
«Speriamo - aggiunge- che tutto si risolva bene per mia sorella. Io nei prossimi giorni la andrò a trovare. Quello che le è accaduto mia ha molto provato». Capriti, esponente del partito di opposizione «Primero Justicia», «è stata prelevata dalle autorità locali nella notte tra l’1 e il 2 agosto e da allora è detenuta presso il Cicpc di Caña de Azucar, a Maracay».
Grasso: grazie a Tajani per la vicenda di Capriti
«Un grande ringraziamento al vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. oltre che da parte mia anche della famiglia di Rita Capriti per quello che sta facendo per la cittadina italo-venezuelana - la cui famiglia è originaria di Mirto - arrestata il 2 agosto in Venezuela». Lo afferma la deputata regionale di Forza Italia, Bernardette Grasso, nonché sindaco di Capri Leone.
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