A Stromboli tra i turisti e i villeggianti monta la protesta. Dopo le ripetute alluvioni anche con piogge leggere che hanno causato danni incalcolabili nelle case, nei negozi, nelle viuzze, nei giardini anche per i massi rotolati dalla montagna, si sono riuniti in piazza e hanno deciso di organizzare una manifestazione di protesta per giovedì 14 novembre. «Non possiamo attendere un altro inverno di piogge – hanno tuonato in massa – sarebbe la nostra fine…». «Il dipartimento regionale della Protezione civile - spiega il sindaco Riccardo Gullo - ha chiesto alla giunta di Schifani di approvare la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, facendo propria la mia richiesta avanzata subito dopo gli eventi alluvionali del 19, e sollecitata dopo l’ultimo del 6 novembre. Come è noto, l’ultimo evento ha nuovamente generato nell’isola colate detritiche, franamenti e esondazioni delle linee di impluvio, coinvolgendo anche la frazione di Ginostra, che era invece rimasta indenne dall’alluvione che il 12 agosto 2022 aveva colpito duramente Stromboli». Immediatamente richiesto dal sindaco Gullo lo stato di emergenza per Ginostra, quella circostanza ha determinato la dichiarazione di crisi regionale includendo Ginostra e Stromboli in un provvedimento che coinvolgeva altri comuni della Sicilia colpiti dallo stesso evento. Il 6 novembre, in seguito a un nuovo, violento evento alluvionale sull’isola di Stromboli, Gullo ha rinnovato la richiesta di emergenza nazionale estendendola anche a Stromboli. Al momento sono in corso i primi interventi di somma urgenza per ripulire le strade, le abitazioni e le attività economiche che sono state invase dai detriti. «Ma - precisa il primo cittadino - è necessario garantire l’esecuzione di interventi urgenti a protezione degli abitati delle due frazioni dell’isola, in attesa della definizione dei lavori già previsti nell’ambito dell’emergenza del 2022, scaduta il 30 agosto scorso. Nell’isola sussiste una stretta connessione fra rischio vulcanico e rischio idrogeologico: gli effetti erosivi e di accumulo delle colate detritiche generate dagli eventi meteo traggono alimento dalla presenza del materiale vulcanico che si deposita sui versanti nel corso degli anni. Oltre agli interventi sugli impluvi ed al contenimento delle frane, è necessario far fronte ai danni subiti da privati e da aziende e, soprattutto, garantire la più efficace gestione delle situazioni di emergenza legate al rischio vulcanico e idrogeologico». «La dichiarazione di emergenza nazionale - conclude Gullo - consentirà di agire con la necessaria urgenza e tempestività, ancor più se le deroghe sui tempi del codice dei contratti più volte richieste dal Sindaco saranno concesse». Foto notiziarioeolie.it