Parere positivo sul progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto dalla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale con qualche prescrizione. L’ok è arrivato dall’apposita commissione del ministero dell’Ambiente. Le condizioni, si apprende, riguardano, non solo l’ambiente naturale, terrestre, marino ed agricolo, ma anche aspetti relativi a progettazione di dettaglio per le opere a terra, relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni. Si tratta di integrazioni previste sul riavvio dell’iter «nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte che dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase della presentazione del progetto esecutivo». «L'Italia può guardare al futuro» dice soddisfatto ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che aveva preannunciato l’arrivo la Valutazione di impatto ambientale definitiva sul Ponte. «Non è il ponte di Salvini e sarà un cambio totale di prospettiva». Il ministro prima della decisione, tra l’altro, non aveva perso l’occasione di ironizzare sui contrari all’opera: «Vediamo se pesciolini, alghe e uccellini permettono all’Italia di fare quello che fanno tutti, cinesi, giapponesi, coreani, americani che fanno ponti in tutto il mondo senza che alghe e pesciolini se ne curino più di tanto». Ma intorno all’opera in questi ultimi giorni non sono mancate le polemiche: prima la notizia del mancato via libera dell’Ingv sul rischio sismico e poi l’accusa del leader di Avs, Angelo Bonelli, secondo cui proprio sulla Commissione di Valutazione c'è stato «un vergognoso blitz da parte del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin», che ha nominato 12 nuovi componenti, «quasi tutti politici» e «quasi tutti in quota FdI». Sul progetto del Ponte scende in campo criticamente anche la Cgil. «Non si ripetano gli errori del passato, non si autorizzi un’opera priva delle certificazioni necessarie», avverte il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo. «La presidente del Consiglio Meloni intervenga per chiarire se il suo governo è davvero intenzionato a procedere nonostante il divieto di edificazione sulle faglie sismiche previsto da una circolare della Protezione civile», aggiunge il leader sindacale, sottolineando che «quanto emerge dalla nota dell’Ingv è gravissimo, e rischia di essere il campanello di allarme su un possibile procedimento autorizzativo irregolare». Al sindacato replica il senatore siciliano e commissario regionale della Lega, Nino Germanà: «La Cgil - dice - conosce poco l’iter di questi progetti». Fa sentire nuovamente la propria voce anche Legambiente. «Sul ponte sullo Stretto è importante continuare a far emergere quello che è un progetto che diciamo sostanzialmente ancora non esiste, che rischia di mobilitare 13 miliardi di euro, questo era scritto nella legge di bilancio dello scorso anno, e che ha previsto una serie di stanziamenti nei prossimi anni», ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. «Miliardi che potrebbero essere molto più utilmente dedicati per aprire altri cantieri», ha aggiunto.