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Stop ai biglietti agevolati per le Eolie, protestano i docenti: «Stipendio speso per viaggiare»

Alle Eolie non si placano le proteste dopo il taglio delle agevolazioni ai lavoratori pendolari che ogni giorno arrivano dalla terraferma. In prima linea vi sono i docenti che quasi tutti arrivano dal resto della Sicilia. La maestra Maria Francesca Oliverio Scali ha inviato anche una lettera al presidente della Regione Renato Schifani. «Sono una docente di scuola elementare - ha esordito - da oltre 20 anni supplente precaria quest'anno destinata a Isola di Salina, la compagnia (unica) di trasporto Liberty Lines ha deciso di bloccare ogni tipo di agevolazioni aumentando a dismisura il costo di eventuale abbonamento. Solo per andare a lavorare spendo solo di biglietto giornaliero 52 euro oltre il costo di noleggio di autovettura noleggiata a Salina per un costo stimato mensile di 1.350 circa. Come sicuramente si evince la spesa è insostenibile considerato che il mio stipendio netto si agirà intorno a 1500 mensili».

«Desidero sapere - chiosa - se esiste la possibilità a breve di una risoluzione, La Liberty Lines addossa tutte le colpe alla Regione Sicilia. Auspico che dopo aver letto questa mia missiva mi risponda con celerità e mirando ad una risoluzione tempestiva. La Regione Sicilia risolva il problema definitivamente».

Nel frattempo si accavallano le reazioni politiche. I sindaci delle isole di Sicilia hanno richiesto di garantire nuovamente i contributi per le agevolazioni ai pendolari e inoltre di prevederle pure per i nativi sparsi nel mondo che quando tornano nei loro scogli sono costretti a pagare come turisti. Diversi parlamentari hanno presentato interrogazioni anche all’assessore regionale Alessandro Aricò. Ra questi Cristina Ciminnisi, M5S, Dario Safina e Calogero Leanza (Pd), ma anche il segretario provinciale dello stesso partito Armando Hyerace, Pino Galluzzo di Fd, la Gilda degli insegnanti, il presidente Christian Del Bono di federalberghi isole minori, e il segretario provinciale di Azione Messina, Andrea Ferrara.

Ma c’è anche una voce fuori del coro: «Tutti coloro – si chiede Alfio Ziino, avvocato e già vice sindaco di Messina - che lavorano sopportano le spese di trasferimento, abitando ad esempio a Messina ed avendo la sede di lavoro a San Piero Patti non pagano autostrada, carburante o treno o quel che sia?». L’assessore Aricò al momento non si è pronunciato.

 

2 Commenti

Pietro Bertucci

19/12/2024 18:26

È quantomeno ingiusto e irriguardoso nei confronti dei cittadini residenti nelle piccole isole, costretti a vivere quotidianamente i numerosi disagi che queste spesso inaspettatamente creano, continuare a chiedere la gratuità del trasporto marittimo dalla Sicilia verso le Isole Minori e viceversa per i dipendenti che prestano servizio pubblico nelle Isole. Sarebbe più giusto chiedere per loro, e sarebbe già un successo, l’equiparazione del costo del viaggio al residente - ed è quanto noi, attraversi il blog www.usticasape.it abbiamo più volte richiesto per loro e per i nativi non residenti. Sarebbe più giusto far viaggiare, se ci fosse disponibilità di fondi, GRATI – Studenti, persone malate indigenti e diversamente abili.

Mario

26/01/2025 00:18

Protesta assurda. Perché nel pubblico impiego se accetti un posto a Lipari, come ad Aosta si presuppone che tu risieda a Lipari o ad Aosta. E che ci resti. Se poi vuoi “viaggiare” quelli sono affari tuoi personali, non certo costi ribaltabili sulla collettività. Vale per l’impiegato al comune, come per i docenti.

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