«Solo l’Italia vede la politica dividersi sulle infrastrutture, il dibattito sul sì o no al ponte è un delirio esclusivamente italiano, il ponte è sovranista, il ponte è fascista, è il ponte di Salvini». Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ad un evento organizzato dalla Camera di commercio americana in Italia. «Mi fa piacere che dall’estero siano più sereni, obiettivi, curiosi e che guardino all’Italia come un modello», ha sottolineato Salvini. «Spero che sia un milanese a posare la prima pietra dei lavori per il Ponte sullo Stretto perché tutte le imprese italiane, in primis quelle lombarde, si avvantaggeranno dai lavori per questa infrastruttura», ha proseguito Salvini, aggiungendo che «aspettiamo i prossimi 20 giorni per partire». «Ritengo che l’Italia possa essere appetibile per investimenti italiani e stranieri nei prossimi anni, perché questo è un governo che ha tutta l’intenzione - a Dio piacendo - di rimanere in carica fino al 2027. E avere per 5 anni gli stessi ministri che seguono gli stessi progetti è un valore aggiunto», ha sottolineato il ministro. «L’obiettivo è arrivare poi al 2032 per arrivare a vedere il compimento delle grandi opere, perché in Italia purtroppo in passato si è riusciti a fermare o approvare le grandi opere per il cambio di colore politico di un’amministrazione», ha concluso Salvini.