L’eolian-milanese Dargen D’Amico con Onda alta, riprova l’operazione Dove si balla, presentato al Festival di Sanremo del 2022. Non si può negare che sia un pezzo orecchiabile, dal facile ricordo. Sicuramente voce, musica parole e abbigliamento produrranno un nuovo successo, anche nel nome delle Eolie. Il pezzo racconta della tragedia dei migranti che perdono la vita in mare. Jacopo Matteo Luca D'Amico, il nipote del pioniere del turismo filicudaro, che si chiamava Stefano Ferlazzo, ormai ha superato la fama dello zio. Da giorni ha anche inaugurato Edicola Dargen, lo spazio per parlare di migrazioni con un fitto programma d'incontri. Subito dopo l’esibizione sul palco dell’Ariston c’è stato il suo accorato appello. «Dedico questa canzone alla mia nipotina Marta – ha affermato davanti alla platea ed a un sorpreso Amadeus - che è a studiare a Malta. Lei ha avuto questa grande fortuna. Non tutti i bambini hanno questa fortuna. Nel mar Mediterraneo in questo momento ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua e cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia e Dio non accettano la scena muta: cessate il fuoco». Ed ora il suo inno: «Siamo più dei salvagenti sulla barca. Sta arrivando sta arrivando l’onda alta/Non ci resta che pregare finché passa…». C’è da sperare che risuoni anche nei palazzi che contano… Fotonotiziarioeolie.it