TAORMINA. Proviene quasi certamente dal Messico o dai paesi dell’America del sud l’Euphorbia Hypericifolia, una pianta «aliena» – ovvero non indigena, non tipica della macchia mediterranea - individuata e censita in Italia, per la prima volta, nella fascia costiera di fronte all’Isola Bella di Taormina: un’area pre-riserva (zona B) separata da un sottile istmo di terra dalla zona A, la vera Riserva naturale orientata, gestita dal Cutgana (il centro di ricerca dell’Università di Catania diretto da Giovanni Signorello).
Autore della scoperta scientifica – pubblicata con grande evidenza sulla prestigiosa rivista internazionale, il «Webbia Journal of Plant Taxonomy and Geography» – un botanico quarantunenne di origine gelese, Saverio Sciandrello, da anni ormai trapiantato a Catania, dove insegna Ecologia del Paesaggio al DI3A (ex Facoltà di Agraria) e collabora come tecnico con il Centro universitario per la tutela e la gestione degli ambienti naturali e degli agrosistemi (Cutgana).
L’Euphorbia di Taormina – parente alla lontana di un’altra più popolare euphorbia, la «pulcherrima», la stella di Natale che colora di rosso le feste di fine anno in Italia – non è la sola «aliena» mappata dai ricercatori del Cutgana nelle due aree protette dell’ Isola Bella e di Capo Taormina e Capo Sant’Andrea.
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