Estate è tempo di vacanze e relax in totale libertà, almeno così dovrebbe essere ma spesso le due cose non si coniugano, almeno in Italia visto che in molti litorali è difficile, per vari aspetti, trovare un posto per prendere il sole e fare il bagno. È la fotografia di Legambiente sulle spiagge libere in Italia che sono sempre meno numerose, molti litorali non sono balneabili e tanti sono a rischio erosione.
Tra i posti dove è impossibile trovare un posto libero dove prendere il sole gratuitamente ci sono due spiagge Siciliane: Giardini Naxos nel Messinese e Mondello, in provincia di Palermo. I due posti, altamente turistici, sono in compagnia di Alassio (SV), Jesolo (VE), Forte dei Marmi (LU), Rimini, Lido di Ostia (Roma), San Benedetto del Tronto (AP), Alba Adriatica (TE) e Pozzuoli (NA).
Nel suo rapporto, Legambiente denuncia una scomparsa di spiagge libere, a fronte di un aumento delle concessioni balneari che oggi incidono per oltre il 50% e chiede una Legge di riordino.
Nelle dieci località di mare le concessioni rappresentano quasi la totalità dell’offerta. Il record a Forte dei Marmi, dove lungo 4,7 km di linea costiera si contano 125 stabilimenti, per un’occupazione del 93,7% della costa.
Il 7,8% dei tratti sabbiosi in Italia - tra chilometri di costa interdetti alla balneazione e abbandonati, ossia aree in cui ricade la foce di un fiume, di un torrente o di uno scarico e che non vengono campionate - è sottratto alla balneazione per ragioni di inquinamento, in special modo in Sicilia, Calabria e Campania che in totale contano circa 73,5 km sui 90 interdetti a livello nazionale; mentre sono complessivamente 169,04 i chilometri di costa «abbandonati» in tutta Italia. Il risultato è che la spiaggia libera e balneabile nel nostro Paese si riduce mediamente al 40%, ma con grandi differenze tra le Regioni.
Mentre l’attenzione si concentra su ombrelloni e stabilimenti, a dover preoccupare è la scomparsa delle spiagge per l’aggressione dell’erosione costiera. Dal 1970 i tratti di litorale soggetti a erosione sono triplicati e oggi ne soffre il 46% delle coste sabbiose, con tendenze molto diverse tra le regioni e picchi del 60% e oltre in Abruzzo, Sicilia e Calabria. In media è come se avessimo perso 23 metri di profondità di spiaggia per tutti i 1.750 km di litorale in erosione.
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