Cento abitanti e un migliaio tra capre e conigli ad Alicudi. Troppa, evidente, la sproporzione. Ma non è questo il punto. Il problema sta nei danni causati dagli animali selvatici, tanto che falla Regione è in arrivo il piano di monitoraggio e contenimento da parte della Regione. “L’assessorato regionale all’Agricoltura, Sviluppo rurale Pesca mediterranea – spiega il sindaco Riccardo Gullo – presenterà al Comune di Lipari martedì 26 settembre, i risultati del censimento delle capre selvatiche ad Alicudi eseguito nel periodo gennaio-agosto 2023 dalla Società Dream Italia di Pratovecchio Stia”. Alla presentazione saranno presenti il dirigente generale del dipartimento dello sviluppo rurale Fulvio Bellomo, il dirigente del servizio per il territorio di Messina Giovanni Dell’Acqua, Sandro Nicoloso project manager della Dream Italia, Rosa Commendatore dirigente dell’unità operativa n.3 riserve naturali ed il responsabile del VII distretto forestale Isole Eolie Vincenzo Messina Il progetto ha comportato una spesa di 50.000 euro. In un primo tempo si era parlato di circa 200 capre selvatiche, che popolano la piccola Alicudi, nelle Eolie, soprattutto nelle zone alte dell’isola. Ma secondo gli isolani sono molto di piu’ e addirittura si sostiene che possono arrivare anche a mille tra capre e conigli. E più volte hanno creato disagi e danni a isolani e villeggianti perché scendono a valle per nutrirsi calpestando anche giardini e orti. La problematica, relativa alla presenza di un numero sempre crescente di questi animali, trae origine dall'abbandono, una ventina di anni fa, sul territorio, di esemplari domestici. Le capre, che vivono in una zona impervia di questa piccola riserva naturale, vanno alla ricerca di cibo, spingendosi anche nelle zone abitate, mangiando colture, alberi, piante di fico d'india. Della necessità di attuare interventi di gestione sulla popolazione di capra inselvatichita si era già fatto carico anche il Piano di gestione Unesco Isole Eolie, riportando, espressamente, tra i propri obiettivi la necessità di ridurre gli impatti che questa specie arreca sui caratteristici "muretti a secco". Foto notiziarioeolie.it