MESSINA. Grinta e carattere, aggressività e capacità di soffrire. Il Messina ha cambiato volto. Parente lontano di quello brutto e remissivo umiliato in casa da Matera e Casertana, ha trovato la sua dimensione. E anche se sul piano del gioco non brilla ancora, sul piano dei risultati ha davvero cambiato marcia. I sette punti conquistati nelle ultime tre gare sono la risposta migliore ai tanti interrogativi che erano emersi dopo l’avvio stentato e le batoste interne. Il percorso verso la salvezza è ancora lungo e complicato, ma la squadra ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per raggiungere il suo obiettivo e togliersi anche qualche sfizio. L’uomo copertina è sempre Re Giorgio Corona, 40 anni e mezzo e tanta voglia di far gol. La sua rete su rigore al Lamezia (la quarta stagionale) è pesantissima. Al Messina è bastata per superare la grande rivelazione del campionato e lanciare un messaggio forte alle altre squadre. Il San Filippo non è più terra di conquista. Certo, ci sono ancora tante cose da rivedere. I ragazzi di Grassadonia hanno retto bene nel primo tempo, mostrando anche qualcosa di buono sul piano dell’organizzazione e della costruzione del gioco. Nel secondo, invece, si sono abbassati troppo, prestando il fianco agli avversari e rischiando di buttar via la vittoria. Era già accaduto a Castellammare, segno che la squadra forse fatica un po’ a tenere lo stesso ritmo per tutta la gara. La crescita della condizione atletica e il miglioramento degli automatismi tattici potrebbe servire a risolvere questo problema. E a cominciare a guardare seriamente verso le posizioni che contano. Oggi irraggiungibili, domani chissà.