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Il Messina «blindato» per uscire dalla crisi: e c’è molto da lavorare sul piano mentale

MESSINA. Ancora in silenzio. Per tenere a distanza le polemiche e provare a concentrarsi solo sul campo. Perché è così che il Messina punta a uscire dalla crisi. Chiudendo le porte e mantenendo le bocche cucite in una fase in cui ogni parola rischia di destabilizzare l'ambiente. Il ko di Martina ha lasciato il segno, al di là delle recriminazioni sull'episodio chiave del match, il rigore che Montalto aveva sbagliato e che il primo assistente ha fatto ripetere, concedendo di fatto una seconda opportunità che ha poi aperto la strada al successo dei pugliesi.

Il Messina lo ha accettato, ma non lo ha certo digerito. La squadra a quel punto è andata nel pallone, il Martina ha legittimato il pari e poi meritato la vittoria. Senza quell'episodio la partita avrebbe potuto prendere un'altra piega, ma è un alibi che il Messina oggi non cerca, questo. Perché quel che interessa a società e staff tecnico è andare oltre e capire cosa non funzioni oggi, nella squadra.
C'è un problema di mentalità, prima di tutto. Quella mentalità che aveva permesso al gruppo di superare la prima grande crisi dopo i due pesantissimi ko interni con Matera e Casertana. E quella mentalità che è venuta a mancare negli ultimi scontri diretti. Il Messina sembra una squadra bloccata, impaurita, a tratti ingenua.

 

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