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Upea, l’effetto "doppio ex" funziona a metà. Griccioli: «È un’occasione persa»

CAPO D'ORLANDO. L'effetto doppio ex, il playmaker Sek Henry che qualche sassaolino avrebbe voluto toglierselo ed il giovane diesse Giuseppe Sindoni che viceversa aveva ricordi fantastici, ha funzionato a metà per l'Upea Capo d'Orlando, battuta in volata a Brindisi dove ha pagato più che in altre occasioni le limitate rotazioni (fuori anche Burgess per infortunio) che certo non saranno più lunghe nella trasferta di Santo Stefano sul parquet imbattuto da un anno della scudettata Milano, seconda di fila in 5 giorni, testa-coda con palla a due alle ore 17,15 affidato a Mattioli, Rossi e Lo Guzzo.

"Con quella interna contro la rilanciata Varese di lunedi prossimo fanno tre gare in otto giorni - spiega coach Giulio Griccioli - che si sentiranno ancor di più per chi come noi, le sta affrontando con qualche defezioni. Ma come sempre ce la giochiamo con tutte e da Brindisi usciamo rafforzati ma con rammarico e la sensazione di aver sciupato un'occasione". Nell'11^ giornata dove l'Orlandina ha sempre perso nei quattro anni in serie A giocandola sempre in trasferta, i biancoazzurri, avanti a lungo con un high di 12 lunghezze al 9', hanno pagato anche la cattiva serata del pivot Dario Hunt, limitato pure dai falli, soffrendo ancor di più sotto i tabelloni stante la prolungata assenza del suo alter ego Sandro Nicevic.

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