CAPO D'ORLANDO. Almeno per questa stagione, salvo “tête-à-tête” improbabili nei play-off scudetto di serie A, l'Orlandina basket non potrà rinverdire i fasti dell'unico blitz portato a termine a Trento due campionati fa, nell'allora Legadue quando la banda allenata dal Poz (ora vicino all'addio nella sua Varese dati i pessimi risultati rapportati alle attese), pur menomata dall'assenza di Otis George vendicò il ko in volata dell'andata vincendo 91-87 nell'ottava di ritorno il 24 marzo 2013, bis di quello casalingo dell'anno precedente in Dna. Successivamente Trento è stato tabù con i 3 ko dello scorso campionato, dove l'Orlandina vinse solo al ritorno di regular season col fiatone cedendo la terza e decisiva gara di finale Gold. Sabato sera, in condizioni precarie, il quinto successo del team di Buscaglia (3 finora quelli biancoazzurri) al termine di una sfida tra matricole incerta fino al riposo lungo con gli ospiti avanti anche di 9 grazie ad Archie ed al redivivo Hunt in particolare, ma poi incapaci di resistere al prepotente ritorno dei padroni di casa con l'Orlandina ko per la quarta volta in quattro campionati di A alla 14^ giornata e per la nona volta quest'anno.
"Abbiamo disputato due quarti di grande energia e intensità, facendo spesso canestro - è l'analisi di coach Giulio Griccioli -. E poi un quarto in cui abbiamo tirato con l'11% dal campo, un dato con cui fai fatica a reggere l'urto della partita. Nel terzo periodo d'altronde siamo partiti subito con tre canestri sbagliati non dico facili, ma tre cose che avevamo segnato per tutta la gara, tiri piazzati da tre punti coi piedi per terra e questo ci ha fatto perdere un pò di fiducia. Quando abbiamo rimesso in ordine le cose era tardi e i buoi erano scappati".
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