Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

L’Orlandina è spenta e senza mordente: la sconfitta complica la missione salvezza

ORLANDINA. Niente scherzi di Carnevale per l’Upea che affonda anche al cospetto di un Cremona che a sua volta non veniva da un momento di grande spolvero, subendo la quarta sconfitta consecutiva, quinta su dieci gare in un PalaFantozzi che per la prima volta saluta l’uscita dal parquet della sua squadra sotto una bordata di fischi. Colpa del ko ma, soprattutto di una prestazione complessivamente incolore dove si fa fatica a trovare note positive se non quella del rientro del pivot Sandro Nicevic, tornato a dispensare lampi della sua classe ad 80 giorni dall’ultima apparizione, prima di infortuni in serie a costole e muscolari. Quando è entrato a 5’54’’ dall’inizio tutto il pubblico si è alzato in piedi ma anche il lungo italo-croato non ha impedito il naufragio dei biancoazzurri, ora ufficialmente in crisi soprattutto per la clamorosa involuzione nel gioco. Infatti, sprazzi a parte, dopo la pausa del giro di boa, la squadra di Griccioli ha perso mordente in difesa e lucidità in attacco e la speranza è che quella del prossimo week-end in occasione delle final eight di Coppa Italia restituisca una squadra diversa in vista del rush finale per una salvezza ora sempre più complicata con Pesaro a meno 2, mentre Caserta è rimasta a 4 lunghezze e Varese a braccetto a quota 12. E dire che l’avvio di gara sembra promettere molto tra i locali che vanno avanti 8-4 con un sottomano di Burgess e due triple di Henry e Freeman, terzetto che per il resto ha vagato senza molta efficacia sul campo. Infatti l’Upea subisce il ritorno di Cremona che va sul 9-15 con Bell e l’ultimo arrivato Daniel. In soccorso dal nulla piazza due tiri dall’arco Archie, diventato nelle ore precedenti papà del secondogenito Kristian, quasi un anno dopo del primogenito Jordan che era nato nella notte tra il 22 e 23 febbraio 2014 con Dominque che aveva festeggiato segnando 15 punti nel successo su Forlì. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

leggi l'articolo completo