MESSINA. Nel mirino finiscono tutti, dai calciatori allo staff tecnico, per arrivare alla società, colpevole di non aver costruito un gruppo all’altezza della situazione. Lo 0-3 contro la Juve Stabia è quasi un buon risultato, per come sono andate le cose al San Filippo. Il Messina, timido e anche un po’ sfortunato nel primo tempo, è diventato quasi inguardabile nella ripresa, gestita senza troppa fatica dalla squadra di Pancaro, che aveva già messo in cassaforte il risultato. Grassadonia ha riproposto il vecchio 4-4-2, con interpreti nuovi e un atteggiamento sulla carta più offensivo del solito. Ciciretti e Spiridonovic avrebbero dovuto dare imprevedibilità sulle corsie esterne, Corona e Orlando concretizzare in avanti. In realtà, però, il centrocampo orfano di Mancini (infortunato), ha sofferto la fisicità della Juve Stabia e di palloni giocabili gli attaccanti ne hanno visti ben pochi. Il resto lo ha fatto una linea difensiva troppo imprecisa e soprattutto poco serena.
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