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La magica serata dell'Upea contro la corazzata Olimpia Milano

CAPO D'ORLANDO. Serate come quella di domenica scorsa riconciliano con lo sport e riportano alla sua giusta dimensione lo spettacolo che sa dare il basket a certi livelli, lì dove le famiglie si riuniscono per ammirare lo show del parquet in un contesto di entusiasmo e di sana rivalità. Sicuramente alcune centinaia sui 3600 che hanno riempito come un uovo il PalaFantozzi erano venute per guardare da vicino i campioni di Milano, privi degli infortunati Hackett e Kleiza, ma con tante frecce da scoccare pur avendo di fatto già iniziato da tempo, avendo avuto garanzia che la pole position nella griglia era sicura, la preparazione psicofisica per i play-off dove le scarpette rosse non possono certo fallire lo scudetto bis dopo aver ciccato l'Eurolega e, soprattutto, la Coppa Italia. I segnali di un calo dopo 20 vittorie di fila si erano avuti alla 18^ con il successo in volata da brividi di Caserta ma Cantù a Desio prima e la straordinaria Orlandina due giorni fa hanno evidenziato le lacune attuali di un gruppo che singolarmente resta inimitabile in Italia ma che sul piano corale denota qualche crepa che il lavoro dell'esperto Banchi saprà ovviamente colmare.

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