MESSINA. Serve tempo, prima di tutto. Tempo per riflettere sugli errori commessi, tempo per analizzare una stagione nata sotto una cattiva stella. Tempo, soprattutto, per provare a metabolizzare la sconfitta e la retrocessione. Messina è sotto choc. Calcisticamente ha vissuto forse il giorno più brutto della sua storia, non solo per gli spiacevoli fatti avvenuti dopo la partita, con dieci arresti e alcuni agenti feriti fuori dallo stadio. La retrocessione è il fallimento di una stagione per una società di calcio.
Quando poi arriva contro una rivale storica, in un match senza appello, dopo aver subito due sconfitte in due gare, diventa ancor più difficile da digerire. Che sarebbe stata dura il Messina lo sapeva già. La Reggina arrivava molto meglio a questa doppia sfida, galvanizzata dalla restituzione dei punti di penalizzazione e spinta dalla voglia di riscattare il doppio ko subito contro il Messina in campionato.
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