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Betaland, suona la sveglia per il gruppo slavo

CAPO D'ORLANDO. La Betaland prepara il tris di gare che anticipano e seguono un Natale di fuoco e pathos per il quintetto di Capo d’Orlando, chiamato a riprendere la marcia verso la quinta salvezza in altrettanti campionati di serie A.

Ma la trasferta di mercoledi 23 a Trento ed il seguente match casalingo di domenica 27 contro il rinforzatissimo Avellino avranno un altro significato se tra due giorni il PalaFantozzi tornerà a salutare un successo interno che manca da ben 4 incontri, roba mai successa nella massima serie per i biancoazzurri.

La sfida diretta delle 18.15 contro Pesaro, infatti, non può essere fallita e lo staff tecnico e dirigenziale ne è ben conscio se ha deciso per la prima volta di vietare gli allenamenti di preparazione ai tifosi, alcuni dei quali non hanno preso bene l’iniziativa e minacciano di disertare la 12ª di andata anche perché non è certo il pubblico settimanale a disturbare la concentrazione del gruppo.

Ovvio, comunque, che l’intento è quello di evitare anche l’ultimo alibi a un gruppo di giocatori che deve tornare a tirar fuori le unghie per provare ad invertire un trend negativo dagli sviluppi imprevedibili in caso di malaugurato ko tra poco più di 48 ore.

«In ogni caso non sarà decisiva, né se dovessimo portare a 4 i punti di vantaggio sui marchigiani, né, ma è meglio non pensarci, se il match prendesse una piega a noi sfavorevole perché siamo a poco più di un terzo della regular season per cui c’è tanto tempo davanti», commenta Gennaro Di Carlo, assistente di un Giulio Griccioli da settimane sulla graticola perché è normale che spesso a pagare le colpe di tutti siano gli allenatori, ma sempre blindato dalla dirigenza, convinta che il progetto europeista non debba essere bocciato definitivamente dopo appena tre mesi.

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