MESSINA. Il Città di Messina schianta la Jonica stranamente priva di furore agonistico: più che una squadra in lotta per l’Eccellenza, il team di Moschella, prima di andare in svantaggio, è apparso troppo morbido. Certamente i peloritani non fanno sfracelli, ma capitalizzano nell’unica azione offensiva il vantaggio. Quando mancano una manciata di secondi all’intervallo, Codagnone spinge dentro la palla, dagli sviluppi di una punizione dalla trequarti di Balastro. La Jonica sembra in bambola. Nella ripresa gli schieramenti restano immutati. I giallorossi impiegano solo dieci minuti per trovare il pareggio. L’azione nasce dai piedi di Maggioloti la cui verticalizzazione per Cambria, trova impreparata la difesa ospite, costretta a fermare il numero 8 in maniera fallosa. Per l’arbitro D’Angelo ci sono gli estremi per il rigore. Dal dischetto Monaco è implacabile. La Jonica sembra aver imboccato la strada giusta per la finale play-off, avendo a disposizione oltre la vittoria, anche il pari in virtù del miglior piazzamento in classifica. Al 21’, guai muscolari per Federico Lombardo. Moschella cambia l’assetto difensivo con l’ingresso di Marco Lombardo, portando Loria sulla fascia sinistra. La nuova disposizione tattica favorisce il gol di Quintoni: rimessa del portiere Gugliotta, Arigò si impossessa della sfera e lancia il centrocampista messinese che, senza difficoltà, batte in diagonale l’estremo difensore santateresino. Monaco complica la vita alla Jonica, beccando il secondo giallo per un fallo a centrocampo. Il primo cartellino lo aveva rimediato per la troppa esultanza, in occasione del pari. L’ultimo sussulto è una punizione di Maggioloti che attraversa tutta la porta, senza trovare la deviazione vincente. Poi il triplice fischio di D’Angelo dà inizio ai festeggiamenti in campo e sugli spalti dei peloritani. La Jonica, nonostante la debacle, esce tra gli applausi dei tifosi.