Messina sempre più paragonata alla «Terra dei Fuochi»: continua incessante l'attività del reparto ambientale della polizia municipale guidata dal comandante vicario Giovanni Giardina per combattere l'abbandono dei rifiuti e lo smaltimento degli stessi mediante combustione, fenomeno purtroppo in crescita che fa pensare a quanto accade in Campania, nella cosiddetta Terra dei Fuochi.
La settimana, spiega la polizia municipale di Messina, si è conclusa con dieci denunce per danneggiamento, gestione illecita di rifiuti ed occupazione abusiva. In un caso è stato anche sottoposto a sequestro un ex capannone demaniale che ospita un'attività commerciale rimasta operativa in quel luogo nonostante svariate ingiunzioni di sgombero ricevute in passato. Per il titolare è scattata la denuncia. Contestualmente è stato disposto il sequestro giudiziario dell'intera area in cui lo stesso abbandonava gli scarti della lavorazione. Per questo scopo si serviva anche dell'arenile.
L'attività degli agenti ha anche permesso di accertare il danneggiamento e l'occupazione di porzioni di aree condominiali di proprietà comunale. Alcune inferriate erano state appositamente collocate per evitare ad altre persone l'accesso e soprattutto l'intervento della polizia. Quando gli agenti sono entrati hanno posto fine ad una attività di spaccio in pieno centro cittadino. L'operazione è stata portata a termine mediante il pronto intervento comunale con la rimozione di due inferriate ed il deferimento dei soggetti responsabili, oltre al sequestro delle stesse.
In zona nord sono state deferite all'autorità giudiziaria tre persone, che si erano improvvisate «svuota cantine», per smaltimento illecito di rifiuti. Un gruppo di lavoro ben organizzato, nel modo seguente: una ditta, preso l'incarico ben retribuito, passa il lavoro ad un soggetto non autorizzato che provvede a liberare l'appartamento da qualsiasi cosa in esso contenuto, mobili, elettrodomestici, vestiti, libri e suppellettili. I rifiuti vanno in discarica, ma non una autorizzata, bensì una discarica abusiva, appositamente realizzata in un terreno in affitto nel quale era stata scavata una grande fossa che serviva per il conferimento dei rifiuti da bruciare poi durante la notte, per evitare controlli. La discarica abusiva aveva delle tariffe precise neanche lontanamente paragonabili a quelle delle discariche regolamentari. Probabilmente perché lì poteva conferire chiunque, non servivano autorizzazioni, non serviva formulario, bastava pagare ed il gioco era fatto. Per liberare un appartamento occorrevano 1.700 euro, ma senza fattura 1.200 potevano bastare. L'intera area è stata sottoposta a sequestro dagli uomini del reparto ambientale coordinato dell'ispettore Giacomo Visalli.
Nella mattinata di ieri, infine, un'altra attività abusiva è stata bloccata sul nascere. In un parcheggio della zona sud un soggetto svolgeva l'attività di traffico di rifiuti metallici ricevendoli da persone non autorizzate, il tutto in assenza di autorizzazioni, formulario rifiuti e soprattutto senza alcun rispetto delle norme di sicurezza.
La squadra illeciti ambientali, coordinata dell'ispettore Cosimo Peditto, ha elevato verbali di contravvenzioni per 32.500 euro per svariate violazione, dall'errato conferimento al lancio del sacchetto dal finestrino ma anche veicoli abbandonati su area pubblica e divieti di sosta scaturiti dalla scerbatura programmata.
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