Nuova disavventura ieri pomeriggio per un mezzo dell'Atm, l'azienda di traporti di Messina. Paura in via Palermo, quando un mezzo della linea 25, quella che va dal Terminal Cavallotti a Gesso, ha investito almeno tre auto che erano posteggiate sul ciglio della strada. Il bus percorreva la strada in discesa e per ragioni che sono ancora al vaglio dei tecnici ha colpito una prima auto che a sua volta ha trascinato le altre procurando seri danni. A bordo c'erano tre persone oltre all'autista, ma nessuno ha riportato ferite. Di certo però si sono vissuti istanti di paura su quel mezzo e anche in strada. L'episodio ha provocato una polemica fra l'azienda e i sindacati. L'Atm, in una nota, ha fornito una versione dei fatti che non è piaciuta alle organizzazioni dei lavoratori: «Alle 16 circa, in via Palermo, un minibus della linea 25 - scrive Atm - ha investito un'auto parcheggiata. Nell'incidente non sono ci stati feriti. Mentre l'automobile parzialmente in sosta sul marciapiedi ha riportato danni. Il veicolo ATM è stato prontamente verificato dal personale tecnico aziendale che ha avuto modo di riscontarne la piena funzionalità dell'impianto frenante e sterzante. Tra l'altro il veicolo ha un anno e mezzo di vita ed è periodicamente sottoposto ai cicli di manutenzione previsti dal costruttore. La società sta valutando di conseguenza la sospensione dell'autista del mezzo dal servizio, nelle more degli accertamenti medici cui sarà sottoposto da parte del medico aziendale e, ove necessario, dal servizio sanitario di Reti Ferroviarie Italiane». «In merito all’ennesimo incidente accaduto nel pomeriggio che ha visto coinvolto un bus Atm della linea 25 e diverse autovetture in sosta - scrivono Filt Cgil e Uiltrasporti - stigmatizziamo fortemente la fretta con cui il presidente Campagna, nel solito comunicato stampa, ci risulta voglia addossare eventuali responsabilità all’autista». I due sindacati aggiungono che «l’Atm parla di danni ad una sola vettura in sosta coinvolta, ma risulta che l’incidente abbia avuto conseguenze maggiori su più veicoli. Non sappiamo inoltre se il bus sia stato opportunamente sequestrato per una perizia esterna oppure, come spesso accade, lasciato alle verifiche di sola parte aziendale. Di certo non può che preoccupare l’escalation di incidenti che si stanno verificando sui mezzi Atm. Non crediamo che la ricerca spasmodica di scaricare le responsabilità sul destino cinico e baro o, peggio, sui lavoratori, da parte dei vertici aziendali, sia utile per fare la necessaria chiarezza per lavoratori e utenti. A costo di essere nuovamente definiti sciacalli dal presidente Campagna - continuano Filt e Uilt - chiediamo se precedenti segnalazioni su guasti al sistema frenante di quel mezzo erano state effettuate dal personale e diffidiamo l’azienda dal prendere provvedimenti sommari verso l’autista. Non abbiamo avuto accesso agli atti richiesti in occasione del precedente grave incendio al bus Mercedes presso il capolinea di Gazzi - continuano i sindacati - ma reputiamo che siano necessarie perizie private presso officine esterne e non la solita commissione interna a fare luce sulle cause degli incidenti e sulle reali condizioni della manutenzione dei mezzi in Atm. In mancanza di adeguate risposte, ravvisando potenziali rischi nella regolarità dell’esercizio - concludono Filt Cgil e Uil - con il personale autista costretto ad operare in condizioni di evidente stress, saremo costretti nei prossimi giorni ad intraprendere nuove azioni di sciopero mirate a salvaguardare la sicurezza dei lavoratori».