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Lipari si ferma per la festa del patrono San Bartolomeo: folla di fedeli in cattedrale

Lipari si ferma per la festa del Patrono, San Bartolomeo: si celebra quattro volte in difesa degli eoliani anche dai terremoti, dalle eruzioni, dalle alluvioni e dalle mareggiate. “Ancora una volta, il 16 novembre – dice il parroco Don Peppino Mirabito – ci siamo ritrovati in Cattedrale per la 127° volta da quando il Vescovo del tempo, il liparese Giovanpietro Natoli (Vescovo residenziale dal 1890 al 1898), istituì il 16 novembre 1895 una festività in onore di San Bartolomeo per rendere lode a Dio che, intercedente il glorioso Apostolo, scampò Lipari dal flagello dei terremoti”.
Un anno prima, infatti, il 16 novembre del 1894, alle 17.52, un forte terremoto colpiva la Calabria meridionale, nell’attuale provincia di Reggio Calabria, causando gravi danni e almeno cento vittime. Il terremoto ebbe una magnitudo Mw 6.1 secondo il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani realizzato dall’INGV, sulla base dei documenti del passato e degli studi scientifici eseguiti nell’area. L’epicentro nei pressi di Palmi (RC).
Il terremoto devastò i centri di San Procopio, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Sant’Anna: qui l’intensità raggiunse il IX grado nella scala MCS. I morti furono circa cento (48 a San Procopio su 950 abitanti) e un migliaio i feriti. Il sisma colpì la Calabria meridionale e la Sicilia orientale ed ebbe effetti distruttivi in un’area di 80 chilometri quadrati compresa tra i Piani d’Aspromonte e la costa tirrenica, comprese le Isole Eolie. Si registrò a Lipari una intensità sismica del VI grado della scala Mercalli ed anche, un importante maremoto che allagò le zone pianeggianti vicino le coste”.
“La processione del 16 novembre – continua il sacerdote - con la Statua Argentea ed il Vascello reliquiario, raggiunge la località di Marina Lunga (è l’itinerario più lungo tra le quattro annuali processioni). Il Vescovo Natoli, con il ricordo vivo del maremoto che allagò le “terre della Marina", volle che questa Processione raggiungesse proprio quelle zone duramente provate un anno prima.
Che San Bartolomeo ci aiuti, con il suo esempio, a progredire nel cammino della fede e splenda sempre, Stella luminosissima di autentica fedele testimonianza, sul Cielo delle nostre Isole, indirizzando i nostri occhi ed il nostro cuore a Gesù, nostro unico e solo Salvatore: oggi e sempre!”
Don Peppino ricorda che “Le festività in onore del glorioso Apostolo nel corso dei secoli si celebrarono il 13 febbraio 264, arrivo delle venerate Spoglie ai nostri Lidi, accolte dal Santo Vescovo Agatone; il 17 giugno 1541, festività istituita dal Vescovo Baldo Ferratino per scampato pericolo di pestilenza; l’11 gennaio 1693, festività istituita dal Vescovo Gaetano Del Castillo per scampato pericolo dal grande terremoto; 24 agosto, festa liturgica nel giorno del martirio; 5 marzo 1823, festività istituita dal Vescovo Carlo Maria Lenzi per scampato pericolo di terremoto. Il Vescovo Giovanni M. Visconte Proto (1839-1844) successivamente annullò le festività del’11 gennaio e del 17 giugno e il
16 novembre 1894, festività istituita dal Vescovo Giovampietro Natoli per scampato pericolo di terremoto”.
Le festività di oggi si celebrano il13 febbraio - 5 marzo - 24 agosto e16 novembre.
“Non dimentichiamo inoltre – conclude Don Peppino Mirabito - il Suo potente Patrocinio: 16 aprile 1978, terremoto tra Lipari e Patti, 16 agosto 2010 terremoto Lipari: non bisogna perdere la memoria!”.

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