TAORMINA. Susan Sarandon non è una che ha peli sulla lingua e così nella sua Tao Class oggi al Taormina Film Fest parla di Papa Francesco, del suo predecessore, dei fatti tragici della South Carolina e anche di vita privata.
«Mi piace Papa Francesco perchè porta la religione nella vita quotidiana delle persone, tra i ceti meno abbienti e combatte la corruzione. Una persona umile, più accessibile alla gente, mentre il papa precedente era un nazista. Si che questa non è solo una mia idea, il papa precedente (Ratzinger, ndr) ha coperto molti crimini. Una cosa che ho già detto e non ritiro. Un papa non può proteggere chi ha fatto cose spregevoli», sottolinea ribadendo i giudizi già contenuti in un'intervista shock dell'ottobre 2011.
Sulla strage avvenuta nella South Carolina per mano di Dylann Storm Roof dice: «Conosco bene Charleston e nel caso di questa tragedia sono confluiti due problemi degli Usa, ovvero il razzismo e le armi vendute con troppa facilità. Una cosa esplosiva. Ma va detto - ha continuato l'attrice e produttrice statunitense - che la lobby delle armi è molto forte. Ero convinta che prima o poi la registrazione sarebbe cambiata, ma non è stato così. D'altronde la Costituzione americana che prevedeva l'uso di armi è molto antica, risale a quando c'era il moschetto e non era così veloce da usare».
L'attrice premio Oscar spende anche qualche parola su Hollywood e sulla discriminazione, anche economica, che c'è tra attori e attrici. «Ad Hollywood ci sono evidentemente meno ruoli per le donne e sono, tra l'altro, pagate meno degli uomini. In più agli uomini che sono a capo degli Studios manca l'immaginazione per creare più ruoli per le donne come protagoniste. È anche noto il fatto che le donne sono pagate meno degli uomini. Non sarà certo una legge a risolvere tutto
questo, ma la disparità continuerà e possiamo solo sperare che le giovani autrici e produttrici che operano ora ad Hollywood cambieranno questa situazione. Bisogna competere con gli uomini
sulla qualità, non sulla quantità».
Da Susan Sarandon anche un'indiretta bocciatura alla candidatura alle presidenziali di Hillary Clinton: «Vorrei una presidente donna, ma non è il sesso che deve determinare la sua elezione. Vorrei qualcuno che non sia legato alla finanza ed ai poteri forti, non bisogna votare una donna solo perchè è tale». Dall'attrice anche qualche ricordo dell'Italia in cui ha girato due volte: «Ho lavorato con Monicelli nel 1971 nel film 'La mortadella'. Mi ricordo che era un set difficile perchè nessuno parlava inglese e non capivo nulla. La seconda volta è stata nel 1985, quando ho interpretato Edda Ciano per un film tv dal titolo 'Io e il Duce'.
Era un set travagliato nel quale io ero in piena crisi e non sapevo se avrei continuato a fare l'attrice. Ma in Italia quell'anno rimasi incinta (di Franco Amurri con cui ha una figlia, Eva, ndr) ma non era una gravidanza pianificata. Anzi - dice con ironia - se qualche donna avesse difficoltà a rimanere incinta le consiglio di passare un'estate in Italia».
Nel futuro dell'attrice due film: 'Kid witness' di Kevin Kaufman nel ruolo di una detective e poi 'Mother's day' di Paul Duddridge e Nigel Levi.
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