Una targa commemorativa davanti al punto da dove a inizio del secolo scorso i messinesi partivano in cerca di fortuna per l'America e l'Australia. Una grande mostra con foto e reperti di quelle partenze nel salone dei mosaici della stazione marittima.
Una serie di conferenze di approfondimento che metteranno a confronto l'attuale fenomeno migratorio con quello di allora. La targa é stata posta sulla parete della Dogana ma sarà scoperta ufficialmente lunedi alle 10. Ad organizzare l'agenzia delle dogane, l'Autorità portuale, l'associazione Aurora del professore Enzo Caruso. A curare gli aspetti storici e a fornire assistenza per la mostra il professore Marcello Saija fondatore del museo dell' emigrazione di Salina e promotore di una mostra ad Ellis Island a New York nel 2007.
Dagli eventi di Saija prendono spunto gli eventi messinesi. A sposare l'iniziativa Rete ferroviaria che ha messo a disposizione spazi e servizio di custodia, l'associazione ferrovie, il presidente della Camera di commercio Ivo Blandina e il presidente di Confcommercio Carmelo Picciotto, il Comune, l'agenzia Lisciotto che a quei tempi si occupava delle pratiche burocratiche.
All'interno della dogana di Messina si trova la Sala viaggiatori, un salone nel quale venivano radunati i migranti in partenza per le Americhe tra Otto e Novecento, per i controlli sanitari e doganali dei bagagli prima di salire sul piroscafo in porto. Motore organizzativo Erminia De Francesco dell'Agenzia delle Dogane.
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