Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Il presidente del Birrificio Messina Mimmo Sorrenti diventa un «solito ignoto» da Amadeus

Il presidente Mimmo Sorrenti
L’immagine dallo stabilimento
Nella fase finale, quella del riconoscimento del parente misterioso

Il Birrificio Messina ieri sera è sbarcato su Raiuno. Il presidente della cooperativa messinese, Mimmo Sorrenti, è stato tra i protagonisti del seguitissimo programma pre serale I soliti ignoti, condotto da Amadeus. Nella veste di concorrenti-vip, chiamati a scoprire le identità degli ignoti, gli attori Emanuel Caserio e Pietro Genuardi, interpreti della fiction Il paradiso delle signore. A Messina tutti conoscono Mimmo e la storia dei 15 mastri birrai che con la forza del sacrificio non si sono mai arresi e hanno dato vita al Birrificio Messina. Stasera però ha vestito i panni di «ignoto» per lo show di Amadeus. Tanto da arrivare fino al gran finale del parente misterioso, purtroppo però senza lieto fine per i concorrenti. Per indovinare la sua identità è stato decisivo uno dei tre indizi: «Ogni tanto mi piace proporre qualcosa di nuovo». Mimmo, 63 anni, ha anche raccontato di essere stato campione nazionale di pugilato. Ma i concorrenti non hanno avuto dubbi e sono riusciti ad indovinare che Mimmo Sorrenti «fa la birra». Del resto, questo è da sempre stato il suo motto: «Mio nonno faceva la birra, mio padre faceva la birra e io voglio continuare a fare la birra». Una speranza che oggi è ormai una realtà consolidata. Il Birrificio Messina si prepara a compiere i suoi primi sei anni di attività. Anni in cui il Birrificio è riuscito a fare investimenti che puntano a rendere lo stabilimento sempre più eco-sostenibile e capace di accrescere la propria capacità produttiva. Gli ultimi due anni, resi difficili dalla pandemia, hanno visto ancora una volta la cooperativa pronta a rimboccarsi le maniche. Il futuro porta i nomi dei 14 giovani assunti dal Birrificio Messina. Sono i figli dei soci la nuova generazione di mastri birrai di Messina, nel segno di una tradizione che vuole essere patrimonio della città. E oggi con orgoglio il nuovo motto è: «Mio nonno faceva la birra, mio padre faceva la birra, io faccio la birra e i nostri figli continueranno a fare la birra».

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