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Ponte sullo Stretto, a Messina un flashmob a favore dell'opera: "Cittadini non sudditi"

'Se non ora quando?'. Questo lo slogan che questa mattina ha animato il flashmob di Messina per rivendicare risorse economiche e infrastrutture per tutto il Meridione d’Italia. La prima manifestazione di piazza della storia peninsulare nella quale si sia invocato anche il Ponte sullo Stretto.

In tantissimi, con indosso t-shirt bianche con la scritta #cittadininonSUDditi, si sono in ginocchiati per qualche minuto in segno di protesta contro le discriminazioni che si protraggono da decenni. Indicando nelle ingenti risorse del Recovery fund lo strumento per cambiare la storia. Hanno aderito le sigle dei lavoratori, degli imprenditori, degli studenti, dei professionisti, della società civile che si sono radunate, insieme ai partiti politici, anche della maggioranza di governo, per assicurare la propria partecipazione all’iniziativa indetta da Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno.

"È l’inizio di una mobilitazione permanente da qui al prossimo 15 ottobre", ha detto Fernando Rizzo, presidente di Rete civica, riferendosi al termine entro il quale Roma dovrà comunicare a Bruxelles i progetti da finanziare con i fondi comunitari assegnati per l’emergenza Covid.

Alla manifestazione è intervenuto pure il sindaco di Messina, Cateno De Luca, il quale, ricordando l’impegno per il Ponte anche nel proprio programma elettorale del 2018, ha chiesto alla politica uno «sbarramento trasversale nel parlamento nazionale» a favore dell’infrastrutturazione del territorio.

In una lettera aperta consegnata in Prefettura viene chiesto di rispettare l’impegno assunto dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli di riservare al Sud almeno il 40% delle risorse, pari a 83 miliardi 600 milioni di euro.

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