Salina, la Casa del Postino è abusiva: si blocca l'iter per trasformarla in bene d'interesse pubblico
Il patron della Casa del Postino di Salina, una delle sette perle dell’arcipelago delle Eolie, aveva richiesto al Comune di Malfa di fare diventare l’immobile «bene d’interesse pubblico e culturale», ma la pratica adesso si blocca perché «il fabbricato sarebbe abusivo», almeno in parte. Pippo Cafarella, patron del bene, ha lavorato a fianco di un team di avvocati guidati da Francesco Rizzo. La richiesta dai legali era stata anche inoltrata ad altri enti, dalla Reginoe al Comune, dalla Fondazione Unesco Sicilia al Ministero della Cultura. La Casa rosa è divenuta celebre per aver prestato le proprie mura all’opera cinematografica Il postino, diretta da Michael Radford nel 1994 e nella quale Massimo Troisi si è esibito nella sua ultima interpretazione, prima di morire, al fianco dell'attrice siciliana Maria Grazia Cucinotta. Alla fine degli anni Sessanta l’attuale proprietario Cafarella, di professione artista-pittore, ha deciso di recuperare l’immobile, sottraendolo al degrado e destinandolo a spazio artistico, culturale e comunitario, organizzando anche molte attività di carattere artistico culturali. All’inizio degli anni Novanta il fascino del luogo indusse l’attore e regista Massimo Troisi a scegliere la casa come location per il film Il Postino. Nella finzione filmica la casa era la residenza del poeta Pablo Neruda (interpretato da Philippe Noiret), dove il postino (interpretato da Massimo Troisi) si recava per consegnare le corrispondenze e per ricevere delle lezioni di vita e di poesia. Il film ha contribuito alla crescita e all’espansione della cultura eoliana e, in particolare, dell’isola di Salina e del Comune di Malfa. La casa è già iscritta nella Carta dei luoghi dell’identità e della memoria della Regione Sicilia, istituita presso l’assessorato ai Beni Culturali. Dopo la richiesta, è arrivata la comunicazione del dirigente del Comune di Malfa Bartolo Profilio che ha riferito che «a seguito di segnalazioni e verifiche la casa del Postino risulterebbe essere stata abusivamente ampliata tra il 1954 e il 1982 e in questo caso l’avvio della procedura volta alla dichiarazione della casa quale bene di notevole interesse pubblico sarebbe impossibile da perorare». Ed ha annunciato «l’annullamento della concessione edilizia e il permesso di costruire in sanatoria. In questo caso risulterà conseguenziale la disposizione di demolizione e rimessione in pristino allo stato legittimo, seguita da tutti gli atti di natura sanzionatoria».