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Lipari, l'Anac bacchetta il comune: poca trasparenza sul sito

Per Natale bisogna essere tutti più  buoni, ma al Comune di Lipari non è proprio così. Per la vigilia della Festa piu’ attesa dell’anno, il presidente Nuccio Russo ha convocato il consiglio che dovrà approvare il bilancio di previsione da 32 milioni di euro. La situazione è deficitaria perché si continua a non incassare circa 20 milioni di euro tra acqua e rifiuti, nonostante 7 mila lettere che gli avvocati hanno inviato ai cittadini. Minoranza (ex maggioranza precedente) e la squadra del sindaco Riccardo Gullo sono pure ai ferri corti. Di mezzo si è anche ritrovato il segretario generale Giuseppe Torre che dal capo gruppo di minoranza (ex vice sindaco) Gaetano Orto è stato definito un voltagabbana “va dove va il vento. Prima con noi si comportava in un modo, ora va dove va il vento…”. Il segretario ha respinto le accuse “le mie valutazioni sono sempre state le stesse”.
“La nostra opposizione è costruttiva – dicono Orto e company - grazie a noi abbiamo evitato che il prossimo bilancio di previsione 2022-2024 potesse essere approvato attraverso una procedura illegittima. Un bagno di umiltà, farebbe bene alla maggioranza che continua a escludere l'intero consiglio, ma anche i cittadini tutti, dai processi decisionali più importanti, se non a cose fatte e tra l'altro, spesso, sbagliate”.
“La politica delle chiacchiere non ci appartiene – risponde il capo gruppo della maggioranza Salvatore Agrip - è un "patrimonio" che lasciamo alla minoranza che da oltre dieci anni ne hanno fatto un totem per distogliere buona parte dei cittadini dalla realtà e dai fatti, lasciando il Comune nel disastro Materiale, Civile e Culturale. Il Nostro impegno di far Rinascere queste Isole è concreto, lo dimostrano ampiamente, rispetto al passato, questo gruppo di maggioranza che non è mai mancato a una convocazione consiliare e l'amministrazione con il sindaco in testa che hanno lavorato instancabilmente per uscire da una situazione finanziaria problematica e difficilissima. E mi complimento anche con la giunta Gullo per la decisione di utilizzare i loro stipendi per il restauro della Saletta delle Lettere”.
Per far quadrare i conti il consiglio ha già approvato l’aumento del costo dell’acqua del 7%, l’opposizione si è scatenata “noi l’abbiamo evitato grazie ad un finanziamento nazionale”.
I conti del palazzo li ha illustrati il dirigente del settore economico finanziario Carmelo Calabrese “Si devono incassare circa 20 milioni di euro, soprattutto per l'idrico. Ci sono pure 700 mila euro per i contenziosi. E anche le perdite di oltre 100 mila euro per le partecipate. L'esigibilità è scarsissima anche per la tassa rifiuti. I debiti fuori bilancio ammontano a 3 milioni e 800 mila euro. La situazione è insomma deficitaria e siamo a rischio di 4 su 8 parametri e con super controlli da parte dell'autorità preposta. Se l'ente vuole assumere deve essere autorizzato”.
Gianni Iacolino, assessore-consigliere “Da quando ci siamo insediati (metà luglio), non si parla d'altro che di ricorsi e denunce. C'è un Comune che è in condizioni disastrose e questa è l'occasione per farlo rinascere. Qui siamo in una aula per un dibattito politico e non di tribunale”.
Christian Lampo “mi complimento con tutti per la trasparenza sui conti del palazzo e credo che così continuando riusciremo a salvare dal dissesto il nostro Comune”.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato l’”opinion leader” Angelo Sidoti che ha criticato la giunta Gullo che ha stanziato la totalità del contributo di sbarco (circa 2 milioni e 200 mila euro) a copertura del servizio di smaltimento dei rifiuti. E' una mossa disperata perchè i conti non quadrano? Fatto sta che ancora una volta il contributo di sbarco viene usato impropriamente per tappare le falle del bilancio comunale”. I rifiuti con una differenziata al 50% (e con proteste nelle zone alte di Lipari) al Comune costano circa 6 milioni di euro l’anno.

Per la giunta Gullo un’altra tegola è giunta dall’avvocato Giuseppe Busia, presidente dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) che ha contestato la poca trasparenza sul sito web istituzionale.

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