Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Impresa del messinese Nunzio Bruno: «Così ho raggiunto la vetta dell'Ojos del Salado»

Il messinese Nunzio Bruno ha raggiunto la vetta dell’Ojos del Salado tra Cile e Argentina
Il messinese Nunzio Bruno ha raggiunto la vetta dell’Ojos del Salado tra Cile e Argentina
Il messinese Nunzio Bruno ha raggiunto la vetta dell’Ojos del Salado tra Cile e Argentina
Il messinese Nunzio Bruno ha raggiunto la vetta dell’Ojos del Salado tra Cile e Argentina
Il messinese Nunzio Bruno ha raggiunto la vetta dell’Ojos del Salado tra Cile e Argentina

Traguardo centrato per il siciliano Nunzio Bruno. Lo scalatore messinese di 42 anni ha infatti raggiunto la vetta dell'Ojos del Salado tra Cile e Argentina, una delle montagne più alte del mondo e il vulcano col record assoluto di altezza coi suoi 6.891 metri. Prima di questo successo, Bruno aveva tentato un'altra scalata, prevista nel suo tour, cioè la salita sull'Aconcagua (6.961 metri), una delle sette montagne più alte del pianeta, che si trova in Argentina, sempre sulla cordigliera delle Ande, e non lontano dall'Ojos. «Ho rischiato tanto ma il pensiero di dovercela, ma forse non potercela fare, è stato più forte e mi ha salvato - spiega il protagonista del progetto "In cima con me" -. Questa scalata, a differenza di altre, è molto selvaggia, nel percorso iniziale non esistono né strutture né campi, nessun tipo di aiuto. Siamo all'interno di un deserto dove non si trova nulla per più di 5 ore di jeep, una spedizione all'antica». E racconta: «All'inizio eravamo in quattro, due guide e un ragazzo proveniente dal Kuwait, che ha abbandonato dopo un'ora. Superati i 5.500 metri abbiamo continuato a piedi e dovuto affrontare forti raffiche di vento, ghiaccio e neve fresca fino al ginocchio. Più volte ho pensato di mollare, ma a circa 100 metri dalla vetta ho cercato di velocizzare, avevo una tosse fortissima e respiravo male, arrivato in vetta respiravo a malapena, la guida ha riscontrato in me un principio di edema polmonare, ho preso subito una pillola, poi il tempo di lasciare in cima la bandiera siciliana, che porto sempre con me, e sono sceso». Adesso Bruno, che si trova ancora in Argentina, dovrà effettuare controlli medici e recuperare le condizioni fisiche ottimali per la prossima tappa: l'Himalaya, di cui ancora non c'è una data certa. Il progetto «In cima con me» è dedicato a sua madre che soffre da alcuni anni di Sla. «È una sfida con me stesso ma ha un grande valore sociale perché poniamo l'attenzione sulle malattie neurodegenerative di cui soffrono molte persone, e se ne parla poco». In una nota il presidente della Regione Renato Schifani si congratula con Bruno: «Rivolgo le mie più vive congratulazioni all'alpinista messinese Nunzio Bruno che, in un'eccezionale e difficile impresa sportiva connessa a un progetto di ricerca scientifica a sfondo sociale, ha voluto portare la bandiera della Sicilia sulla cima del vulcano più alto del mondo. Si tratta di una nuova, importante dimostrazione di come i siciliani siano capaci di interpretare sullo scenario internazionale i valori dello sport. Ci auguriamo possa riprendersi presto dall'estenuante prova fisica, a lui va tutta la nostra ammirazione».

leggi l'articolo completo