MESSINA. Si faceva pagare fino a cinquemila euro per simulare la compravendita di alcuni documenti che servivano per costruire o ampliare loculi e tombe nel cimitero di Francavilla di Sicilia, in provincia di Messina. Protagonista della vicenda il custode del cimitero, un dipendente comunale, Tindaro Scirto, sottoposto agli arresti domiciliari, al centro di un vero e proprio sistema di corruzione scoperto dai finanzieri di Taormina. Sono 17 in tutto le persone denunciate dalla fiamme gialle. Tra gli indagati figurano altri funzionari comunali, un medico dell’A.S.P. di Messina, operai edili nonché familiari di alcuni defunti. Dietro il pagamento di compensi dai 3.500 ai 5.000 euro, l'uomo avrebbe simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, approfittando anche della buona fede degli aventi diritto, facendo loro firmare alcuni documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura a favore degli eredi di altri defunti. In altre circostanze l'uomo promuoveva anche l’ampliamento di loculi già esistenti, in totale assenza delle autorizzazioni, previste anche per le aree sottoposte a vincoli architettonici.