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Gioele, lo strazio del padre davanti alla bara del figlio: scene di disperazione a Caronia

Daniele Mondello, il padre del piccolo Gioele di 4 anni, è in lacrime sulla bara dove sono stati adagiati i resti umani trovati questa mattina nelle campagne di Caronia che potrebbero appartenere al figlioletto, scomparso il 3 agosto scorso insieme alla madre, poi trovata morta.

Il feretro è stato composto al termine del sopralluogo compiuto dai medici legali e dalla scientifica, alla presenza del procuratore di Patti Angelo Cavallo che sta coordinando le indagini. Alla scena straziante stanno assistendo anche i familiari che cercano inutilmente di consolarlo.

"Le indagini e le ricerche sono state effettuate in condizioni difficili. Sono state fatte varie ipotesi, se ne sono rafforzate alcune, ne sono cadute altre. Stiamo lavorando da 16 giorni e continueremo a farlo", ha detto il procuratore. Sollecitato dai giornalisti, il magistrato ha detto che "perdono quota le piste riconducibili ad ambiti familiari". Così come quella dell’attacco da parte di animali che avrebbero martoriato il corpo del piccolo - trovato smembrato, con la testa lontana dal tronco e dal femore, individuati insieme a un ciuffo di capelli o di peli - quando non poteva più difendersi. "Lasciateci lavorare - è stato l’appello".

Il procuratore ha sottolineato che "finora è solo possibile dire che i resti trovati sono compatibili con un bambino di quell'età", ma che serviranno altri accertamenti medico-legali e l’esame del Dna, E ancora: "Abbiamo sempre pensato che il bambino fosse in questo posto e purtroppo i fatti ci danno ragione". Ci stringiamo alla famiglia e continueremo a lavorare e andare fino in fondo in questa storia triste»

Il video di Marco Gullà

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