Messina

Giovedì 26 Dicembre 2024

Ginostra, a rischio il costone su cui poggia il villaggio: scatta la protesta

“Da anni segnaliamo la situazione di pericolo venutasi a creare a Ginostra, nell’isola di Stromboli, per il lento ed inesorabile scivolamento del costone roccioso su cui poggia parte del villaggio”. I 4 abitanti tra veraci e cola colonia di tedeschi insediata da decenni si sono appellati nuovamente al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. L’Sos è stato firmato dal Comitato “Per Ginostra” di cui fanno parte Gianluca Giuffrè, Monika Supicova, Pasquale Giuffrè ed Erina Lo Schiavo. “Frane e scivolamenti accentuatisi negli ultimi anni – hanno esordito - anche a causa dell’attività dello Stromboli. Costone su cui passa l’unica strada, via di fuga, che conduce all’approdo di Protezione Civile e che sovrasta lo stesso approdo. Le continue frane negli anni hanno portato anche all’interdizione di alcune abitazioni, l’ultima ordinanza comunale è successiva alla frana del 23/11/2021 che lambì una casa, e all’interdizione del monumento ai caduti. I ginostresi alla Protezione Civile Nazionale hanno richiesto di “supervisionare i lavori del costone e di valutare, una variante urgente al progetto che preveda un reale consolidamento del costone attraverso delle opere di sottomurazione a gradini al fine di bloccare lo scivolamento dello stesso e successivamente procedere alla posa delle reti. L’intervento di sottumurazione si rende necessario, specificatamente nella zona dove si è verificata la frana del 23/11/22022. Insistere con la sola posa della rete e qualche micropalo ricopiando in parte il progetto precedente all’attuale del 22/05/2007, che si è rivelato fallimentare e totalmente inefficace a distanza di pochissimi anni, ci sembra uno spreco di denaro pubblico che Ginostra non può permettersi in quanto sotto un vulcano attivo”. “Sarebbe un peccato – concludono - dopo un finanziamento di 3.800.000,00 euro, che potrebbe risolvere definitivamente la questione, ritrovarsi fra due o tre anni a ricominciare un nuovo iter. Inoltre, troviamo assurdo che invece di consolidare i luoghi si consenta la delocalizzazione di un immobile, così come sembrerebbe, a pochi metri di distanza dall’attuale posizione, sempre nella stessa zona interdetta a causa dei continui movimenti franosi, che non si è riusciti a bloccare nel corso degli anni nonostante alcuni interventi, creando uno stravolgimento dei luoghi e compromettendo ulteriormente la stabilità della zona e delle abitazioni limitrofe oltre che generando uno scempio ambientale in pieno centro storico del villaggio e tenuto conto che detta zona è soggetta a vincoli idrogeologici”. (notiziarioeolie.it)

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