Una sorta de "I duellanti" in
salsa bosniaca, pieno di torture e sangue, con protagonisti due
uomini molto simili che hanno un problema non da poco: quello di
superare il trauma di una delle guerre più efferate e violente
della storia moderna ovvero il conflitto nella ex Jugoslavia
negli anni Novanta.
Questo è "Killing Season" di Mark Steven Johnson, presentato al TaorminaFilmFest in anteprima mondiale con protagonisti
due grandi attori come Robert De Niro e John Travolta.
Ford (De Niro) è un ex ufficiale americano in servizio in
Jugoslavia per la Nato che ha visto e fatto troppe brutte cose,
tanto da non avere il coraggio neppure di guardare il figlio
negli occhi. Kovac, invece, interpretato da un John Travolta che
recita in inglese con perfetto accento slavo, è invece un serbo
della Banda della morte. Un gruppo che, tra l'altro, controlla
con estrema ferocia un campo di concentramento pieno zeppo di
musulmani bosniaci.
Tra i due c'è un conto aperto. Si sono conosciuti in quella
guerra in un incontro ravvicinato che è costato a Kovac tre
anni di immobilità. E Kovac non è uno che dimentica. Raggiunge
Ford, che nel frattempo si è rifugiato in una casa isolata a
Rocky Mountain, e ottiene, non senza difficoltà, la sua
fiducia.
Una fiducia che permette loro di andare insieme, in quelle
sterminate foreste, a caccia di alci con i loro amati archi. Ma
la caccia diventerà ben presto la loro personale guerra. Una
guerra consumata dalle più feroci torture, da colpi di scena e
dalle accuse più infamanti dall'una e dall'altra parte. Il
tutto per scoprire che l'orrore della guerra non si estingue
certo con la sua fine.
Una curiosità: il film doveva avere come attori John
Travolta e Nicolas Cage (un ritorno per i due dopo Face/Off). La
sceneggiatura è di Evan Daugherty ed è basata su uno script
degli anni '70. Le riprese del film si sono svolte tra Bulgaria
e Stati Uniti d'America, tra la città di Sofia e lo Stato della
Georgia.
Frase cult del film quella che Travolta dice a De Niro: «In
fondo siamo uguali, siamo entrambi assassini».
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