«Partecipazione, responsabilità e concertazione sociale perché, nel processo di innovazione e cambiamento che stiamo vivendo, è importante e strategica la costruzione di un Patto Sociale per Messina che punti all’obiettivo di ridisegnare il futuro del nostro territorio, recuperando e valorizzando le risorse che ci mette a disposizione, creando opportunità ed attrattività». Un appello all’unità, a creare un fronte comune, quello lanciato dal segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, nella relazione d’apertura del XIX Congresso territoriale del sindacato che si svolge presso l’Aula Magna della Facoltà di Scienze dell’Università al Papardo.
Oltre 250 tra delegati in rappresentanza delle 17 Federazioni della Cisl, ma anche dei servizi e delle associazioni, degli ospiti istituzionali che partecipano alla due giorni congressuale alla presenza della segretaria organizzativa nazionale Daniela Fumarola e del segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio. Numerose anche le presenze istituzionali, politici e dei rappresentanti degli Enti e dei sindacati che, in presenza o collegati in videoconferenza, hanno voluto dare un contributo propositivo ai lavori del Congresso.
Alibrandi ha riavvolto il nastro di due anni, caratterizzati dall’emergenza Covid. «Ci siamo insediati appena 48 ore prima della positività dei due turisti cinesi a Roma – ha ricordato – e il Covid ci ha cambiato. Ha cambiato tutto. Lavoratori e datori di lavoro, che sul nostro territorio già vivevano un sistema commerciale in crisi, si sono ritrovati all’improvviso a dover fronteggiare senza alcun strumento un’emergenza che li vedeva fronte comune per la sopravvivenza lavorativa ognuno per la propria parte. E noi siamo stati dalla loro parte coltivando ogni giorno la speranza di una ripresa. Ma adesso non possiamo più affidarci soltanto alla speranza, perché la speranza non è una strategia».
Una Cisl autorevole, motore attivo di una nuova stagione di azioni concertative, presente in tutti i luoghi di lavoro, a tutela dei diritti, della partecipazione e dell’adeguata redistribuzione dei risultati economici, una Cisl più attrattiva, accogliente ed inclusiva in particolare per le nuove generazioni, per le donne, per gli immigrati. Questo il quadro delineato da Alibrandi.
«All’orizzonte – ha detto - si presentano le grandi sfide legate alla transizione tecnologica, energetica e demografica. Questa spinta centrifuga è aumentata considerevolmente, incrementando le disuguaglianze tra fasce sociali. La Politica, i Governi, devono impegnarsi a far si che la ripresa economica sia distribuita in maniera uniforme. Noi vogliamo Esserci, vogliamo costruire gli strumenti necessari per affrontare attivamente e responsabilmente il mondo che cambia».
L’obiettivo dei prossimi anni è proprio quello di una maggiore presenza in tutte le comunità locali. «Abbiamo inaugurato una nostra nuova sede nella zona di Ritiro e siamo certi che saprà dare risposte alle necessità di tante persone che vivono in questa area periferica e molto popolosa della città. Ma tutte le nostre sedi saranno ancora di più presidi di legalità e anche luoghi di socialità».
Le prossime sfide e le proposte
Lavoro ed integrazione sociale devono essere rimesse al centro degli interessi. «Il Mezzogiorno non può e non deve sprecare l’opportunità irripetibile del PNRR», ha detto Alibrandi che ha ribadito «l’importanza strategica della costruzione di un Patto Sociale per Messina che ridisegni il futuro del nostro territorio puntando al recupero e alla valorizzazione dello stesso. Occorre creare opportunità e attrattività».
Il Pnrr mette in campo risorse che non possono essere sprecate ma devono essere impiegate per creare un effetto moltiplicatore. Occorre, però, avere le competenze per “saperle spendere”. «A Messina, dopo decenni di riduzione degli organici le Amministrazioni pubbliche versano in condizioni di emergenza organizzativa e lavorativa. Bisogna creare stabilità economica, di avviare processi di integrazione di risorse umane giovani e di qualità. C’è la necessità di digitalizzare la macchina amministrativa rendendola sempre più efficiente».
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve segnare il punto di partenza con la quale costruire il nuovo modello di Paese. «E nel nostro caso di un territorio moderno e competitivo. Questa per noi con molte probabilità rappresenta l’ultima possibilità per rendere attrattivo il nostro territorio».
I temi al centro dell’approfondimento proposto da Alibrandi sono stati diversi, dalla Sanità («Occorre intervenire in maniera rapida e urgente affinché la rete ospedaliera possa essere riorganizzata in base al vero fabbisogno territoriale e non in riferimento a normative che non tengono conto delle peculiarità territoriali mettendo a rischio la vita dei cittadini») all’istruzione dove è «strategico il ruolo delle scuole da sempre un luogo di emancipazione, ma occorre avere la capacità di tarare la propria offerta didattica anche al fabbisogno territoriale, integrandosi sempre più con il tessuto produttivo, affinché i giovani riescano ad avere una possibilità di collegamento al mondo del lavoro su base territoriale in riferimento all’indirizzo scelto». La presenza al Congresso degli studenti degli istituti IIS Verona Trento e Antonello, con le loro specializzazioni, «sono – ha detto Alibrandi - la dimostrazione che il nostro territorio esprime una significativa competenza formativa».
E un ruolo determinante ce l’ha anche all’Università. «Un ruolo strategico nell’innalzamento del livello culturale del nostro territorio, guardando al futuro, all’innovazione digitale e tecnologica, al recupero delle aree degradate e per il dissesto idrogeologico. Questa Università deve essere un fondamentale supporto, una spalla importantissima, con i suoi saperi e competenze, per la città ed i lavoratori che vogliono essere protagonisti della visione futura per il cambiamento.
Un capitolo a parte è stato dedicato al Risanamento. «Tutti abbiamo il dovere di supportare il lavoro del Prefetto quale commissario straordinario. Ma accanto alla eliminazione delle baracche bisogna pensare sin da subito a progetti di rigenerazione urbana. Sarebbe un errore imperdonabile concepire lo sbaraccamento fine a sé stesso. Dal recupero delle periferie – ritiene il segretario della Cisl - passa la crescita di tutta la città e deve rappresentare un quadro strategico di riferimento attraverso il cosiddetto “consumo di suolo zero” che non può significare edilizia zero ma piuttosto una nuova edilizia, moderna, riqualificante».
Per il sindacato, però, adesso serve un lavoro parallelo di pianificazione e programmazione che inserisca organicamente nel tessuto cittadino i nuovi interventi da realizzare, definisca le aree da destinare agli alloggi e quelli a verde e servizi. «Occorre fare in modo che queste nuove realtà non vengano percepite dai cittadini messinesi che vivono nei quartieri come calate dall’alto, e che non penalizzino le piccole attività economiche che vanno salvaguardate. Rendere, insomma, i residenti parte attiva delle decisioni che li riguardano», ha detto Alibrandi.
Ma le partite più importanti sul territorio, secondo il segretario Cisl, si giocano sulla riconversione dei grandi siti. D’attualità la vertenza alla Raffineria di Milazzo «che sta vivendo una delle fasi più preoccupanti degli ultimi anni legata alla revisione parziale dell’AIA. Abbiamo 15 giorni scongiurare la chiusura con ricadute negative in termini occupazionali per circa 2000 lavoratori tra diretti e indotto». Per il sindacato occorre «costruire un fronte comune per scongiurare la chiusura e le inevitabili ricadute negative. Allo stesso tempo avere chiarezza e certezza, sul percorso verso la riconversione che la Raffineria vuole intraprendere». E lavorare per coniugare industria ed ambiente. «Siamo i primi sostenitori dell’ambiente, ma questo va costruito con responsabilità in maniera rapida e salvaguardando l’interesse sociale e l’occupazione. La Vertenza Raffineria è la sfida a cui tutti Noi siamo chiamati e che tutti dobbiamo affrontare per il futuro dell’intero territorio».
Ma, in quell’area, si guarda con attenzione anche alla Centrale A2a di San Filippo del Mela dove c’è un nuovo progetto che prevede la Centrale diventare un polo energetico integrato, con un investimento di 450 milioni di euro. «Un altro caso emblematico. La politica deve accompagnare il processo di transizione, la burocrazia non può essere ostacolo della riconversione».
Industria e infrastrutture devono camminare a braccetto, indispensabili l’una per l’altra. E sulle infrastrutture (stradali, portuali, ferroviarie) il nodo principale è uno solo. «È il Ponte, che rappresenta l’unica vera infrastruttura immediatamente cantierabile. La non volontà di procedere rappresenta un vero schiaffo per tutto il Sud perché è l’unica infrastruttura di connessione vera con l’Europa che ci permetterebbe di diventare un hub naturale per i traffici delle merci che attraversano il canale di Suez».
Alibrandi ha invitato anche a guardare ad un’altra infrastruttura, quella naturale. «È il mare e Messina non può continuare a vederlo come una linea di confine o ancor peggio come un problema. La risorsa mare deve essere un valore strategico assoluto e il tema dell’affaccio a mare non può vedere una progettualità che lasci fuori la zona della falce, della Real Cittadella».
Anzi, quella per la Cisl è la zona che può rappresentare un volano di ripresa. «Dobbiamo rilanciare la Cantieristica navale che per Messina ha rappresentato un fiore all’occhiello a livello mondiale, puntando all’eccellenza e alla equa distribuzione al territorio della ricchezza prodotta. Abbiamo due bacini di carenaggio fissi e uno galleggiante, oltre ad avere i cantieri che hanno inventato e costruito gli aliscafi per il trasporto passeggeri nel mondo».
A Messina serve lavoro e serve lavoro sicuro. Due cose che devono camminare insieme e per questo la Cisl ha promosso una serie di iniziative, tra cui lo Sportello Sicurezza. «Occorre un’azione concreta e urgente da portare avanti, per aumentare i controlli, per incrementare gli organici delle agenzie ispettive e inasprire le sanzioni. Grazie alla sensibilità della Prefetto stiamo lavorando sulla costruzione di un protocollo di contrasto alle irregolarità nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro. La prevenzione deve essere il frutto di un processo costante, continuo e partecipato».
Messina è una città di anziani ma che deve aprirsi ai giovani, ha voluto sottolineare Alibrandi. «Anziani e giovani sono due aspetti inscindibili. Nei prossimi anni gli squilibri demografici imporranno di ripensare i rapporti tra le generazioni. Gli anziani sono un bene di cui farci tutti carico e nel far questo dobbiamo impegnarci perché possano condurre una vita adeguata ai propri bisogni e necessità».
Un territorio, quindi, che deve rispondere in chiave di protezione sociale e assistenza integrata agli anziani. «Non si può rinunciare a questa importante componente della società», ha detto Alibrandi che – concludendo – ha tracciato il percorso che vuole intraprendere la Cisl messinese: «Quello della partecipazione e della concertazione Sociale. Puntiamo a un nuovo Patto sociale che riconosca a tutti i membri della comunità un ruolo importante nel necessario processo di innovazione».
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