«Mio papà ogni domenica mi compra il gelato, ma adesso con il coronavirus è tutto chiuso. Io vorrei che riaprisse, vi prego questa estate venite alle Eolie». E' un appello accorato quello lanciato attraverso un video da Maia Arnone, 8 anni, figlia di un barista di Marinacorta di Lipari, diventata testimonial delle sette isole dell’arcipelago delle quali decanta in modo semplice e poetico l’incontaminata bellezza. E’ al viso pulito e ingenuo di Maia che il comitato «Eolie 20-30» si affida per richiamare i turisti nel tentativo di evitare il tracollo di un settore che dà lavoro a buona parte degli isolani. Insieme all’appello della bimba, gli operatori turistici, capeggiati da Danilo Conti e Fabrizio Famularo, hanno fatto pervenire ai governi nazionale e regionale una serie di proposte concrete per fronteggiare la crisi, a cominciare dall’istituzione di una Zona Franca Urbana. E ancora gli operatori del settore turistico chiedono l’annullamento della tassazione per tutto il 2020, un condono fiscale per le partite Iva e una copertura assicurativa in grado di coprire l’operatore dal rischio di un risarcimento danni conseguente all’ipotesi di "vacanza annullata» a causa delle restrizioni causate dalla situazione sanitaria. «Siamo certi - dicono - che questi aiuti siano l’unico strumento utile ad evitare che infiltrazioni mafiose possano domani avere gioco facile sull'acquisizione di aziende che in mancanza di una politica di rilancio seria, saranno costrette a chiudere ed essere svendute per quattro denari». La piccola Maia Arnone, che frequenta la terza elementare a Lipari, suona il pianoforte e ama la danza, fa del suo meglio per invogliare i turisti a visitare le Eolie, descrivendo le bellezze e i paesaggi mozzafiato dell’arcipelago. E alla fine del suo tour virtuale conclude il suo appello con l’innocenza de bambini: «Vi prego, fate che il mio papà possa continuare a comprarmi il gelato, questa estate venite alle Eolie...».