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Il sindaco e il fratello rinviati a giudizio Sono stati accusati di furto d’acqua

I fatti contestati risalgono al 2008, quando l'ex sindaco Aldo Fresina denunciò un presunto indebito approvvigionamento di acqua, attraverso autobotti, per la villa della famiglia del primo cittadino

SANT’AGATA DI MILITELLO. Decreto di citazione a giudizio per presunto furto di acqua. È stato notificato dalla Procura della Repubblica di Patti (nella persona del sostituto Rosanna Casabona) a quattro persone, tra cui il sindaco Bruno Mancuso ed il fratello Giuseppe, noto avvocato penalista. Quest'ultimi definiscono la vicenda paradossale, dal momento che l'avvocato Mancuso aveva presentato in Procura una dettagliata documentazione per attestare il regolare pagamento delle forniture d'acqua, per un totale di 10 mila e 300 euro, corrisposti in assegni. E comunicano di avere dato mandato ai propri legali di chiedere il giudizio abbreviato e di avanzare istanza per l'anticipazione dell'udienza già fissata per il 9 aprile.
I fatti contestati risalgono al 2008, quando l'ex sindaco Aldo Fresina denunciò un presunto indebito approvvigionamento di acqua, attraverso autobotti, per la villa della famiglia del primo cittadino. L'accusa di furto aggravato, a suo tempo, riguardava anche un impiegato comunale ed altri due cittadini. La posizione di uno degli indagati adesso è stata archiviata. Un altro fardello giudiziario, quindi, per il sindaco, pochi giorni dopo la notifica dell'avviso di conclusione indagini per un presunto voto di scambio. Il clima politico è rovente. I fratelli Mancuso chiedono che "la vicenda vada decisa nel più breve tempo possibile, a tutela della loro onorabilità e nell'interesse dell'intera cittadinanza che ha diritto di sapere se il proprio sindaco possa essersi in qualche modo macchiato di un reato”. Confermano l'assoluta fiducia nella Magistratura e confidano nella ”serenità del giudice monocratico del Tribunale di Sant'Agata di Militello, il quale inevitabilmente porrà fine a questa grottesca vicenda che trae origine dal rancore di un gruppo di arrabbiati che non riescono a digerire le sconfitte elettorali". L'avvocato Giuseppe Mancuso si limita a ricordare che "la fornitura d'acqua in questione venne regolarmente pagata e tutte le ricevute dell'esborso sono in possesso dei magistrati". "Questa non è politica è solo un modo di combattere chi come me si impegna per governare con onestà, correttezza e coerenza per il bene del paese - dichiara il sindaco Mancuso - di solito, chi è indagato dice sempre sono sereno. Io non sono sereno, ma non per la vicenda giudiziaria che è inconsistente, ma perché Sant'Agata meriterebbe un altro tipo di dibattito politico. Mio fratello, quando aveva bisogno di questa fornitura d'acqua, ha pagato dei corrieri che per circa dieci giorni hanno portato l'acqua. Probabilmente, saremo l'unica famiglia a Sant'Agata che ha pagato una fornitura d'acqua e non è arrivata con l'autobotte del Comune". La maggioranza consiliare, attraverso un documento, esprime solidarietà e vicinanza al primo cittadino". 

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