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Degrado nei cimiteri: sparite pure palette e scope

Si è aperta così la festa dedicata alla memoria dei defunti. Anche la minima speranza di vedere gli spazi cimiteriali più decorosi è stata lasciata fuori dai cancelli

MESSINA. Cimiteri gremiti di visitatori ormai rassegnati al loro stato di abbandono. Si è aperta così la festa dedicata alla memoria dei defunti. Quest'anno, più del passato, anche la minima speranza di vedere gli spazi cimiteriali più puliti e decorosi è stata lasciata fuori dai cancelli. Il default di palazzo Zanca non ha lasciato spazio alle illusioni negli abituali flussi di visitatori della festa di Ognissanti.

Se nei cimiteri rurali ieri erano scomparse persino scope e palette, messe a disposizione dei cittadini dalla amministrazione, il decadimento in cui versa gran parte del Gran Camposanto è un fenomeno sempre più preoccupante. Nell'ala nuova del cimitero suburbano di S.Filippo (destinato per dimensioni e numero di cellari a diventare il secondo cimitero cittadino), non si trovavano palette e scope neppure a pagarle con la conseguenza di dover lasciare fogliame e rami secchi sparsi sul pavimento e destinati a rimanere lì per tutto il giorno a causa dei problemi della Messinambiente che ha tentato di garantire solo i servizi minimi.

Una mancanza alla quale sono riusciti a porre rimedio solo i cittadini più accorti che si sono portati da casa il "nécessaire" per le pulizie. Aria di malcontento anche al cimitero centrale che in certe zone sta cadendo a pezzi. "Rischiamo la pelle venendo a trovare i nostri cari - si sfogano i cittadini - la decadenza di alcuni spazi è sotto gli occhi di tutti ed i vigili del fuoco vengono spesso per picchettare cornicioni e tetti pericolanti". La decorosità dei cellari più antichi, posti a terra, lascia molto a desiderare. Marmi sgretolati rendono difficoltoso persino leggere i nomi dei defunti, lapidi danneggiate e cappelle in rovina non rendono certamente giustizia al secondo cimitero più grande d'Italia. Una triste realtà che molti messinesi purtroppo hanno imparato a considerare normale.

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